Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che dispone a partire dal 1 gennaio 2023 un adeguamento pari a +7,3% delle pensioni dei cittadini.
L’aumento, come previsto dalla normativa vigente, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 3 novembre 2022.
Le pensioni si rivalutano ogni anno sulla base dell’indice medio dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Gli indici mensili, la media annuale e la percentuale di variazione sono calcolati dall’Istat che li comunica al Ministero dell’economia.
L’indicizzazione non si applica allo stesso modo a tutti i trattamenti pensionistici. In linea generale, si può comunque affermare che da circa 20 anni è in vigore un meccanismo che prevede l’indicizzazione piena per le pensioni più basse e la rivalutazione parziale per quelle d’importo superiore.
Gli scaglioni di perequazione
- 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo INPS (2mila 97,36 euro);
- 90% tra quattro e cinque volte il minimo INPS (da 2mila 97,36 a 2mila 621,70 euro);
- 75% sopra cinque volte il minimo (sopra 2mila 621,70 euro).