Pnrr da 9 milioni di euro per sviluppare la cultura dei territori presentato dall’Università dell’Insubria

Monastero di Torba
Monastero di Torba
Il rettore, Mauro Fasano, ha illustrato le attività che coinvolgeranno l’Ateneo per lo sviluppo sostenibile dei territori e della cultura tra storia, arte, bellezze naturali e creatività.

Il Progetto Nodes, selezionato all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, coinvolge sette università con l’obiettivo di creare uno degli 11 Ecosistemi dell’innovazione che il Ministero dell’Università e della ricerca ha individuato al fine di supportare la crescita e la transizione digitale ed ecologica in Piemonte, Valle d’Aosta e nelle province più occidentali della Lombardia, ovvero Como, Varese e Pavia. All’interno di Ecosistemi dell’Innovazione l’Università dell’Insubria gestirà direttamente 9 milioni di euro.

La visione del progetto è quella di contribuire a migliorare il benessere delle persone attraverso la fruizione di tutte le forme materiali e immateriali in cui si esprimono cultura e conoscenza e di stringere strette sinergie tra tutti gli attori che collaborano per rispondere a queste esigenze: le scuole, le università, le librerie, i cinema, le industrie creative e culturali, i musei, le biblioteche, gli archivi, le aree archeologiche, i teatri.

Missione del progetto è quindi sviluppare la cultura dei territori, collegandoli ai fattori storici, artistici e architettonici, alle sue bellezze naturali, così come ad altri aspetti che fanno parte del tessuto industriale e che sono legati al concetto di creatività, per incentivare una cultura imprenditoriale votata alla sostenibilità.

Le aree di ricerca coinvolte riguardano gli aspetti giuridici ed economici delle industrie creative, la digitalizzazione delle imprese turistiche, l’introduzione della cultura della sostenibilità nelle imprese, i fattori di successo dei musei e più in generale delle industrie creative per lo sviluppo del turismo, l’informatica collegata allo sviluppo del turismo e la valorizzazione del made in Italy.

Il Progetto Nodes, come si legge nella sua presentazione scientifica, intende potenziare e far evolvere l’Ecosistema dell’Innovazione territoriale al fine di supportare la crescita sostenibile e inclusiva dei territori di riferimento, perseguendo gli obiettivi sulla creazione e lo sviluppo di filiere di ricerca e industriali declinate nei settori individuati nel programma di ricerca, in accordo con le strategie dispecializzazione intelligente per la ricerca e l’innovazione regionali.

Tra gli obiettivi di Nodes anche sostenere l’innovazione su traiettorie tecnologiche ad elevato potenziale per sviluppare nuovi prodotti e processi nelle piccole e medie imprese esistenti, stimolando processi di valorizzazione della ricerca e di trasferimento tecnologico ed aumentandone la competitività anche a livello internazionale.

Sarà favorita la nascita di start-up e spin-off «Deep Tech» nei settori individuati, attraendo risorse economiche venture aggiuntive, e saranno sostenuti processi di transizione digitale anche attraverso nuovi percorsi e strumenti di innovazione collaborativi tra start-up, Pmi, Grandi Imprese e mondo della ricerca, validando modelli di intervento scalabili e replicabili.

Si contribuirà inoltre alla formazione di talenti, up-skilling e re-skilling del personale impiegato con formazione avanzata e attraverso approcci didattici innovativi ed al loro inserimento nel mondo produttivo, con focus sul coinvolgimento delle donne in ambito Stem e all’innovazione del ruolo del Dottorato di ricerca in ottica industriale.

Responsabile scientifico dello Spoke è la professoressa Barbara Pozzo, che insieme al professor Mauro Fasano, delegato del Rettore all’Innovazione e al trasferimento tecnologico, ha illustrato ai docenti e agli stakeholders le attività che saranno svolte sul territorio.

E’ stato presentato all’Università dell’Insubria. Hanno partecipato all’illustrazione del progetto i docenti degli atenei che collaborano al kick off: Piercarlo Rossi dell’Università degli Studi di Torino, Katia Premazzi, Paolo Gheda e Marco Alderighi dell’Università della Valle d’Aosta, Stefania Cerutti dell’Università degli Studi del Piemonte orientale.Presenti e coinvolti per l’Insubria: Andrea Bellucci, Roberta Pezzetti e Andrea Vezzulli del Dipartimento di Economia; Simone Tini del Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio; Sebastiano Citroni, Giuseppe Colangelo, Valentina Jacometti, Roberta Minazzi, Alessandro Panno e Giuseppe Porro del Dipartimento di Diritto economia e culture. Sono intervenuti il sindaco di Como Alessandro Rapinese e Francesca Quagliarini, assessora con deleghe a università e politiche giovanili nonché studentessa Insubria di Giurisprudenza.

Molti gli stakeholders presenti in Sant’Abbondio alla presentazione: Federico Raveglia di Cooperativa Tikvà, Maurizio Moscatelli di Aquedotto Industriale,Alberto D’Errico Mantero di Seta SpA, Costanza Ferrarin dell’Ufficio Unesco, Fulvio Alvisi dell’Associazione Italiana Disegnatori Tessili, Luca  Malinverno e Franco Pigoli di Porini Srl, Edoardo Botta e Giorgio Maspero di Confartigianato imprese Como, Alessandro Ventimigliadell’Associazione Ex Allievi del Setificio, Sauro Vicini di Cluster Smart Cities-Lombardia, Graziano Pagani di Confindustria Como, Alessandra Orsenigo, Luca Levrini, Graziano Brenna, Elisa Notaristefano e Claudia Striato di Fondazione Alessandro Volta, Andrea  Taborelli della Consulta Como Unesco, Enrico Lironi, Sara Lucca ed Elena Zaffaroni di ComoNext, Livia Torterolo e Giulia Troglio di Dgs Spa e Porini Srl; Paolo Angelo Galbiati di Cna Lario Brianza, Davide Dellarole, Paola Negro e Pierettore Pellerey di Città Studi, Francesca Rizzi.

 

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