Il Credito Cooperativo in Europa può fare la differenza con i suoi 88 milioni di soci

Bcc
Le Bcc "contribuiscono alla riduzione delle disuguaglianze e allo sviluppo delle comunità locali", Elena Beccalli
I dati dell’Associazione europea delle banche cooperative (EACB) parlano chiaro. In Europa le Bcc contano. Assieme hanno
  • 39 mila le cooperative bancarie,
  • con 88 milioni di soci,
  • 226 milioni di clienti,
  • 718 mila dipendenti,
  • 5 mila miliardi di euro di depositi
  • total asset per 9,3 miliardi di euro.
Il Prof. Hans Groeneveld in un recente studio ha fatto luce su come “le banche cooperative europee non solo concedono benefici cooperativi (in)diretti ai singoli membri, ma aspirano anche a contribuire allo sviluppo delle ambiente di vita e ad affrontare questioni (inter)nazionali con un grande impatto sulla società. Questi benefici sono stati confermati da esempi reali come lo svolgimento di una funzione di rete sociale per le piccole imprese, la sponsorizzazione di attività sportive e culturali locali e la consulenza e collaborazione con governi e/o organizzazioni locali”.
Il Credito Cooperativo esercita un ruolo fondamentale nel sostegno all’economia reale. Secondo Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, lo fa “fornendo prestiti attraverso il cosiddetto credito di relazione (relationship lending) a famiglie e imprese, specie di dimensioni medio-piccole”. Inoltre, “contribuisce alla riduzione delle disuguaglianze e allo sviluppo delle comunità locali. Un paradigma che trova conferma a livello internazionale, in Paesi come gli Stati Uniti o in un’economia emergente come la Polonia”.
Nina Schindler, CEO di EACB, haconcluso: “Lo sviluppo sostenibile della società e delle comunità è da tempo il cuore pulsante dell’identità della banca cooperativa. Poiché oggigiorno i cittadini si aspettano un maggiore impatto sociale dalle imprese, le banche cooperative sono state rassicurate sulla loro missione di mettere le persone al primo posto, contribuendo al benessere sociale nelle rispettive regioni e comunità. Sebbene il dibattito abbia dimostrato un impegno deciso a dare spazio alla diversità all’interno del settore bancario, è necessario rafforzare ulteriormente il riconoscimento da parte dei decisori dei valori di impatto distintivi delle banche cooperative per l’economia nel suo insieme e per la società in generale, attraverso comunicazione concisa sostenuta da vivide prove. Per consentire alle banche cooperative di agire efficacemente come motori di impatto sociale, un prerequisito sarebbe un quadro normativo adeguato con una burocrazia limitata”.
0 replies on “Il Credito Cooperativo in Europa può fare la differenza con i suoi 88 milioni di soci”