E’ stato firmato oggi in sala consiglio il Vademecum da adottare in caso di sospetto maltrattamento e abuso sui minori che frequentano gli Istituti Comprensivi statali della Città: si tratta di uno strumento sperimentale per chi si occupa professionalmente dei minori di età tra i 3 e i 14 anni, realizzato dagli assessorati all’Inclusione sociale e Politiche educative, in seguito ad alcuni progetti avviati negli anni scorsi e realizzati nei nidi e negli istituti comprensivi statali cittadini in collaborazione con la cooperativa Davide e il Centro Terapia dell’Adolescenza.
A firmare il documento, oltre agli assessori alla partita, i dirigenti dei sette istituti comprensivi statali (Bertacchi, Bossi, Crespi, De Amicis, Galilei, Pertini, Tommaseo), il primo dirigente del Commissariato di Polizia Franco Novati e le referenti delle cooperative.
Presente anche il luogotenenete Francesco Caseri, comandante della stazione dei Carabinieri, in vista della futura sottoscrizione del vademecum.
Il documento definisce linee guida e buone prassi operative da adottare in situazioni di presunto abuso o maltrattamento, affinchè l’azione congiunta tra operatori e servizi sia sempre più efficace a tutela del benessere di bambini e ragazzi.
L’intento del documento è essenzialmente quello di consentire interventi preventivi che limitino danni più gravi, come hanno osservato gli assessori, in un periodo in cui purtroppo si registra un aumento dei casi critici.
Per insegnanti e dirigenti sarà utile soprattutto nelle fasi più delicate della segnalazione e della denuncia, per evitare sia comunicazioni tardive, sia segnalazioni infondate: in entrambi i casi il rischio è quello danneggiare non solo il minore ma anche il nucleo famigliare che a volte ha solo bisogno di un affiancamento educativo per modificare alcuni atteggiamenti impropri, dovuti alla cultura di provenienza.
Altro rischio che il vademecum si prefigge di evitare è quello della mancata denuncia che può rappresentare un problema di responsabilità a carico di insegnanti e dirigenti.
Il valore aggiunto del vademecum è rappresentato dalla costruzione di linguaggio condiviso tra scuola, servizi sociali, enti dedicati e che conta sulla professionalità e sulla disponibilità delle forze dell’ordine, sempre più impegnate a tutela delle utenze deboli.