Buone notizie per i consumatori europei: è stata finalmente introdotta una nuova regolamentazione inerente al diritto alla riparazione volta a ridurre i rifiuti e a rendere la riparazione dei prodotti, soprattutto elettronici, più economica e veloce.
“La nuova normativa europea è un passo significativo verso un’economia più sostenibile e un consumo consapevole – dichiara Davide Zanon Segretario Regionale di CODICI Lombardia – è importante educare i consumatori ad un utilizzo responsabile dei dispositivi digitali ed elettronici per ridurre al massimo l’impatto ambientale dei rifiuti prodotti. L’obiettivo è quello di scoraggiare i consumatori ad acquistare prodotti nuovi anziché riparare quelli difettati, introducendo norme che garantiscono riparazioni in tempi brevi e a prezzi economici.”
Grazie alla nuova normativa, inoltre, i produttori saranno tenuti ad informare adeguatamente i consumatori sulle diverse modalità di riparazione, dando loro modo di confrontare i diversi servizi disponibili e trovare quello più adatto alle loro esigenze. Inoltre, verrà introdotta una piattaforma online europea grazie alla quale sarà possibile individuare facilmente i negozi per la riparazione “locali”.
“Le aziende hi-tech non potranno più impedire che negozi terzi riparino i loro prodotti e non potranno nemmeno rifiutarsi di riparare un prodotto perché già riparato da terzi o per motivi economici – continua Davide Zanon – Inoltre, una volta scaduta la garanzia legale, il produttore sarà comunque tenuto a intervenire sui prodotti domestici di uso comune, che sono tecnicamente riparabili ai sensi della normativa UE, come smartphone, pc o aspirapolveri. Chiaramente la strada da percorrere per raggiungere uno stile di vita sostenibile è ancora molto lunga e ci sono dei punti della normativa che vanno ancora definiti, come per esempio chiarire cosa si intenda per “prezzo ragionevole” o la lista dei prodotti coperti dal diritto alla riparazione, ma è importante iniziare a porre delle basi per poi continuare ad introdurre normative che agevolino e educhino i consumatori a proteggere l’ambiente, in un era in cui la digitalizzazione è sempre più diffusa”.