Il caro-energia è tornato a mordere. E a scavare preoccupanti voragini, nei conti di numerose persone e famiglie. Anche il governo ne ha dovuto prendere atto, tanto da aver varato, a fine febbraio, un decreto bollette ad hoc da 3 miliardi di euro, con la finalità di dare sollievo, per qualche mese, ai bilanci delle imprese, ma soprattutto di milioni di utenti domestici.
Percorsi e progetti innovativi
Tale sfida richiede non solo pazienza, ma anche formazione e competenza. In nome di questa urgenza, Caritas Ambrosiana, tramite la sua Area Povertà energetica, ha deciso di rafforzare risorse umane e strumenti dedicati, programmando diversi percorsi e progetti:
- anzitutto, ha consolidato la compagine dei Ted (Tutor per l’energia domestica), 6 volontari esperti che dalla sede centrale, più altri attivi nei territori, analizzano i casi più complessi e spinosi di persone o famiglie in difficoltà, e soprattutto progettano e attuano incisive azioni formative;
- a febbraio è entrato nel vivo, nei decanati di Desio, Seveso-Seregno, Lissone, Carate (zona pastorale di Monza) e Trezzo d’Adda (zona pastorale di Melegnano), il progetto “Tutti in bolletta”. Finanziato da A&B tramite Banco dell’Energia, consentirà di affrontare, sino a metà 2026, i problemi di 45 famiglie con forti debiti o difficoltà relativi ai consumi energetici, ma intanto ha già favorito percorsi di formazione di oltre 20 tra operatori dei servizi e volontari dei centri d’ascolto, affinché possano costituire gruppi di monitoraggio e intervento stabili e aggiornati. Il format sperimentato nei cinque decanati verrà esteso, in futuro, ad altri territori, potenzialmente all’intera diocesi;
- in programma, nelle prossime settimane, c’è l’erogazione di sussidi e l’efficientamento di elettrodomestici a favore di soggetti in povertà energetica nel decanato milanese Niguarda-Zara, nell’ambito del progetto “Inclusione in rete”, che discende dall’attivazione della Comunità energetica rinnovabile solidale “Soledarietà” e che vede proseguire la collaborazione tra Caritas, Banco dell’Energia ed Edison;
- è stato attivato, e viene costantemente aggiornato, un sito internet dedicato. Propone analisi, dati, consigli. E ospita il “Controllore della bolletta”, artigianale ma efficace strumento per capire se, sulla base dei propri consumi, si paga il giusto, o comunque si possano trovare opzioni contrattuali migliori, più chiare e meno onerose.
Nella battaglia contro le opacità e le speculazioni che caratterizzano il mercato dell’energia, non è detto insomma che Davide debba per forza soccombere alle logiche e talora alle scorrettezze di Golia. «Noi non siamo specialisti, broker o consulenti di settore – riassume Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –, ma registriamo comportamenti delle imprese di settore e in generale una situazione che penalizzano tante persone e famiglie fragili, togliendo a esse risorse finanziarie preziose, gettandole nel gorgo di debiti insostenibili, costringendole a condizioni di vita e consumo inadeguate, escludendole dai processi di transizione energetica. Noi e altri soggetti di terzo settore proviamo a dare loro una mano, ma una mano decisiva ce la si aspetterebbe dallo Stato».
Le domande di Caritas, nel dettaglio, sono le seguenti:
- è inattuabile pubblicizzare a carico della collettività l’esistenza dei servizi di tutela, per far sapere a tanti soggetti fragili che avrebbero il diritto di rimanervi?
- è impossibile imporre agli operatori di mercato il rispetto di misure di trasparenza (a cominciare dalla consegna al cliente della “Scheda di confrontabilità”) che pur sarebbero previste, e che andrebbero in ogni caso potenziate?
- è impensabile fissare soglie sul prezzo di vendita, commisurate al prezzo della materia prima, oltre le quali, nelle fasi ascensionali del costo della materia prima, gli aumenti non possano comunque salire?