Le assemblee di Federcasse e di Federazione Lombarda sono un prezioso momento per focalizzare quante “impronte positive” le Bcc lasciano sul territorio. «A partire da quelle economiche, soprattutto dal punto di vista della geo-circolarità. Infatti, per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le Bcc ne hanno impiegati in media 71. E di questi, per legge, almeno il 95%, ovvero 67 euro, è diventato credito all’economia reale del territorio su cui ogni singola banca lavoro -dice il nostro vice presidente vicario, Mauro Colombo-. Inoltre, le Bcc finanziano l’economia reale e il lavoro, dal momento che erogano oltre un quarto del totale dei crediti destinati alle imprese minori, cioè quelle tra 6 e 20 dipendenti, quasi un quinto del totale dei crediti destinati alle micro-imprese, ovvero con meno di 6 addetti, e finanziano complessivamente il 23,4% delle imprese artigiane. Infine, per quanto riguarda i finanziamenti oltre il breve termine, nel 2023 le Bcc hanno accolto l’81,3% delle domande di finanziamento che le sono state presentate, contro la media del 76,3% accolto dalle altre banche del Paese».
«Particolare e caratteristica del nostro movimento è l’impronta cooperativa e la resilienza “intrinseca” delle nostre banche, in quanto la natura cooperativa, e quindi la collaborazione di tutti i portatori di interesse, rende noi e le aziende nostre socie e clienti, più resistenti agli shock ambientali, finanziari e pandemici rispetto alle banche commerciali -spiega il nostro vice presidente, Diego Trogher-. Nel 2024, le Bcc hanno versato 67,7 milioni di euro, derivanti dal 3% degli utili 2023, ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. E tali risorse hanno consentito di realizzare interventi a favore della capitalizzazione delle cooperative, di erogare contributi a sostegno dei loro progetti di sviluppo, di promuovere le comunità energetiche e le cooperative di comunità. Se a queste aggiungiamo tutto il sostegno erogato ai territori, comprendiamo perché da più parti viene riconosciuto che le buone pratiche messe in campo dalle Bcc rafforzano le capacità di resilienza delle comunità e dei sistemi locali di riferimento».
«Di grande rilievo è infatti l’impronta sociale lasciata dal credito cooperativo che, nel suo complesso, nel 2023 ha destinato oltre 102,5 milioni di euro a donazioni e sponsorizzazioni a favore delle comunità per il sostegno alla didattica, per premi allo studio, per attività sportive, culturali, assistenziali, ricreative e per la promozione del territorio -sottolinea il presidente del comitato esecutivo della nostra Bcc, Giuseppe Barni-. Numerosi sono gli strumenti di welfare a servizio dei soci, delle socie e delle comunità locali e a favore del personale dipendente e dei loro familiari. Inoltre, le Bcc, attraverso le 60 “associazioni mutualistiche di comunità” attive (e altre 41 sono in corso di costituzione in questo 2024) supportano i propri territori con servizi di welfare a 360 gradi incentrati sui bisogni delle persone (assistenza sanitaria, assistenza sociale alla famiglia, attività culturali/formative, attività ricreative). Oltre 149 mila sono gli assistiti tra soci e clienti delle nostre banche e loro familiari». E se oggi facciamo tutto questo, nel tempo il nostro ruolo è stato determinante perché, come ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’assemblea 2023 di Federcasse, «le Bcc e le Casse Rurali sono state strumento di inclusione e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo».