Aiutiamoci a Crescere, augurio ai dipendenti

Nel tradizionale incontro natalizio, si è fatto il punto sullo stato di salute della nostra Bcc, si è parlato di futuro e dei passi necessari che l’istituto deve compiere per restare competitivo senza perdere di vista la filosofia che lo ha sempre caratterizzato: aiutare concretamente il territorio

Aiutiamoci a Crescere, un claim che, nella festa dei dipendenti, diventa un grande augurio; un augurio da 6 metri per 2,50. Tanto, infatti, misurava la scenografia del tradizionale appuntamento prenatalizio tenutosi in sala don Besana lunedì 20 dicembre. Il claim timbra la festa assieme ad altri due temi della vita della banca; rinnovamento della governance, con la presentazione ufficiale alla struttura del presidente Roberto Scazzosi, e strategia aziendale, ovvero Bcc sempre più orientata alla clientela. In apertura un giro sul 2010 della Bcc con i responsabili d’area (in ordine d’intervento Tiziano Schiera, Alberto Pastori, Roberto Solbiati, Feliceangelo Canton, Adalberto Tomasello e Carlo Crugnola), a chiudere la benedizione di don Ambrogio Colombo. In mezzo la conversazione sul palco fra Roberto Scazzosi e il direttore generale Luca Barni, che, sotto la conduzione del moderatore, duettano sulla banca com’è e come sarà. Il ringiovanimento non è la regola nel mondo cooperativo; per la nostra Bcc sì. Basti dire che la somma delle età di Scazzosi e Barni è inferiore all’età di una parte dei presidenti del Credito Cooperativo. Non soltanto questione d’anagrafe il ringiovanimento, ma anche di gestione dell’azienda, “rigorosamente collegiale”, come non si stanca di dire dal giorno del suo insediamento il 42enne Scazzosi. «Nei fatti, ruolo esecutivo al minimo; favorire, piuttosto, il rapporto fra amministrazione e struttura e stimolare la dialettica» ha detto in Banca d’Italia all’indomani della sua nomina il presidente e ribadisce convinto davanti ai dipendenti. Dalla novità alla costante: la Bcc si rinnova, ma mantiene il suo rapporto con la dimensione locale: «il fatto di avere la testa sul territorio, associato a un processo decisionale corto, porta a decisioni complementari alle esigenze espresse dal tessuto economico -ha affermato Barni-. Dobbiamo riconoscere una corsia preferenziale alle associazioni di categoria, perché, come dimostra il lavoro con Confidi, la creazione di rapporti solidi porta una crescita stabile». Crescita stabile per cui la via maestra è allargare il giro, aumentare i soci della Bcc. E se la campagna indirizzata ai figli dei soci sta dando buoni risultati, una mano la darà anche il Customer Relationship Management (CRM); ancor prima che un software, un metodo di lavoro, un atteggiamento orientato al cliente che farà della banca «un soggetto proattivo, in grado di intuire i bisogni e offrire velocemente soluzioni», ha sottolineato Scazzosi. Qui è la leva: lavorare di più in senso verticale, perché, tanto per suggerire i margini di miglioramento, una banca realizza il 70% del fatturato con il 30% della clientela. Indicazioni di rotta da seguire con tutto il realismo del caso, perché recuperare redditività di questi tempi non è semplice; da qui «l’attenzione maniacale da prestare a quanto avviene sul mercato -ha concluso Barni-. Saranno sempre più i ricavi da servizi a dare stabilità alla redditività della banca; quindi si lavorerà per aumentare la vendita di prodotti con buona marginalità». Anche così, da scenografia della festa, l’Aiutiamoci a Crescere si trasformerà in protagonista indiscusso del lavoro quotidiano in Bcc.

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I dipendenti nel salone don Besana durante l’incontro natalizio
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un momento del buffet al termine dell’incontro
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La benedizione di Don Ambrogio Colombo, parroco di Busto Garolfo
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