«I nsieme alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate speriamo di trovare delle risposte per le aziende soffocate dalla crisi». Mauro Colombo, nuovo direttore dell’Associazione artigiani di Varese, riparte dal cammino percorso fino a oggi e guarda al futuro. Colombo ricopre la carica da aprile, quando è stato chiamato a raccogliere l’eredità di Marino Bergamaschi, scomparso improvvisamente a marzo di quest’anno. Classe 1964, sposato, varesino doc, laureato all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano in Scienze Economiche con un focus particolare su economia, scienze statistiche ed econometria, Colombo è un “uomo di associazione”: con gli artigiani collabora infatti dal 1994, prima con l’ufficio studio e poi con la direzione organizzativa, dove proprio Marino lo aveva voluto accanto. Negli anni ha avuto modo di relazionarsi e di lavorare con tutti i settori dell’associazione e di conoscere funzionamenti e meccanismi. Grazie alla sua esperienza maturata soprattutto in temi di organizzazione, gestione e pianificazione strategica, oggi Colombo è stato chiamato al timone dell’Associazione per guidarla in un momento delicato, in cui micro e piccole imprese stanno fronteggiando una crisi con pochi precedenti. La sua è una nomina all’insegna della continuità con quanto fatto fino a oggi, ma con una componente di novità e innovazione. «Voglio proseguire nel progetto di sviluppo delineato da Marino, considerando tuttavia la normale evoluzione delle cose -afferma Colombo-. Le linee guida di oggi non sono le stesse di 10 anni fa e ancora cambieranno nel futuro, in quanto si adattano alle spinte del mercato e a quelle del mondo esterno. Di certo c’è continuità nel modo di approcciare i problemi e nell’esaminare le alternative per dare risposte alle imprese». L’interesse per il territorio e il desiderio di sostenere le imprese sono elementi alla base della collaborazione che da anni si è instaurata tra la nostra Bcc e gli artigiani di Varese. Il progetto più recente che stanno portando avanti è l’Osservatorio delle microimprese, che ha coinvolto anche la Confartigianato Alto Milanese: proprio a marzo era stato presentato il primo rapporto dedicato alle realtà del territorio con meno di 20 dipendenti. «L’Osservatorio è un punto di partenza importante -prosegue il neo direttore-. Dalla sua attività di analisi speriamo di trovare, insieme alla Bcc, delle risposte concrete. Scopo dell’Osservatorio è quello di “fare rete”: un’espressione che oggi molti usano e propongono come soluzione, ma che non deve diventare una realtà solo tra le imprese, ma anche tra le istituzioni». Il rapporto con la nostra Bcc è uno dei riferimenti con cui cercare soluzioni per uscire dalla crisi: «Quando rileviamo una necessità, abbiamo bisogno di prodotti per aiutare gli investimenti. La Bcc ci aiuta ad avere un accesso al credito e questo per le imprese si traduce in un aumento della competitività» aggiunge. Del resto le piccole imprese sono da sempre uno dei punti più importanti per la nostra banca, che nasce proprio per sostenere il territorio e le realtà che lo caratterizzano: «Il fatto di avere come riferimento un istituto di credito locale ci permette di avere risposte veloci ed efficaci, snellendo molti passaggi. E ci accomuna una priorità per entrambe, ossia la territorialità: grazie a questo si basa la nostra collaborazione». Essere propositivi: è questo l’elemento che Colombo vuole che caratterizzi la sua direzione: «Va bene la tecnica, va bene la politica, ma bisogna dare risposte. È un atteggiamento mio ma che voglio che diventi quello di tutti, anche dei miei collaboratori ed è un elemento fondamentale per continuare a essere un’associazione riconoscibile e autorevole». Di problemi, di crisi congiunturale e di difficoltà delle imprese se ne è già parlato molto, per il nuovo presidente degli artigiani “adesso bisogna dare delle risposte”. «I problemi ormai non riguardano la singola impresa, ma uno scenario mondiale -chiosa Colombo-. Si intravedono dei segnali di ripresa, ma purtroppo arrivano da Paesi molto lontani da qui. Sembra che non si sia consapevoli del fatto che i nostri indici di crescita sono i più bassi tra i Paesi dell’Ocse. Il debito pubblico non è il problema più importante di questo Paese, ci sono altri campanelli d’allarme molto più preoccupanti. Ad esempio il Pil è cresciuto nell’ultimo anno appena dello 0,3%: le nostre imprese sono sempre meno competitive, la competitività della Ue è in continuo calo, le sfide si giocano sia sulla distanza sia sui tempi di consegna». Secondo Colombo è necessario avere il coraggio di attuare una nuova politica industriale, capace di dare soluzioni non immediate, ma a lungo termine. «Bisogna liberare le risorse delle aziende, in particolare il capitale, per ridurre la pressione fiscale e poi è necessario chiarire le regole: che non significa eliminarle, ma ridurle e semplificarle. “Tagliare” non è una soluzione per rilanciare l’economia: va bene dove ci sono dei rami secchi, ma se generalizzati non fanno altro che far venir meno e diminuire ancora il sostegno alle imprese. E’ necessario anche promuovere l’internazionalizzazione e le capacità tecnologiche anche delle piccole e piccolissime imprese, magari con il supporto di altre realtà, perché fare rete è importante anche tra le imprese . La logica d’impresa è necessaria, ma se c’è un obiettivo misurabile anche i nostri sono i primi a mettere sul tavolo la voglia di fare rete. Il problema delle dimensioni di un’impresa è relativo: essere piccoli non è un problema, quello che conta sono le idee e i prodotti: se ci sono queste, non c’è altro che conta»
PER APPROFONDIRE:
La Cam.Com mette on-line l’Osservatorio
Ha raggiunto il suo traguardo più ambito l’Osservatorio economico e congiunturale sulle microimprese che la nostra Bcc ha creato insieme alle associazioni degli Artigiani e all’università dell’Insubria: diventare voce autorevole nel raccontare lo stato di salute di una grossa fetta dell’economia varesina. La ricerca che è stata presentata nello scorso mese di marzo al centro congressi Ville Ponti di Varese, e che rappresenta la prima pubblicazione ufficiale dell’Osservatorio, ha trovato uno spazio d’onore all’interno del sito della Camera di Commercio di Varese. Il progetto Osserva della stessa Camera di Commercio l’ha accolto tra le pubblicazioni più interessanti in grado di dare una fotografia reale del territorio, al fianco delle ricerche svolte da Formas nel 2010 sul lavoro dei laureati in tempi di crisi e dalla Liuc -Università Carlo Cattaneo di Castellanza- sul “turismo in Lombardia nel periodo della crisi”. Questo premia non solamente il lavoro svolto dal centro di ricerca CreaRes dell’università dell’Insubria, che ha curato la ricerca e l’elaborazione dei dati, ma anche l’iniziativa che la nostra banca ha promosso insieme all’Associazione Artigiani della Provincia di Varese e a Confartigianato Alto Milanese. Del resto, l’Osservatorio sulle microimprese, con il suo primo rapporto di ricerca, è andato ad indagare per la prima volta quelle aziende che, per le loro ridotte dimensioni -hanno infatti meno di 20 dipendenti- solitamente non vengono considerate dai principali studi di settore. Così lo presenta la Camera di Commercio di Varese: «La parte monografica di questo primo numero è dedicata alla relazione microimprese-banche e al giudizio di queste sulla crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando. Proprio il tema del razionamento del credito riserva alcune sorprese: “solo il 12% delle microimprese intervistate dichiara di aver subito una riduzione dell’offerta di credito nell’ultimo anno”». Con questa pubblicazione, si viene a creare così una nuova collaborazione per la nostra Bcc: quella con la Camera di Commercio attraverso il suo progetto Osserva (www.osserva.it) ovvero il primo osservatorio virtuale sull’economia della provincia di Varese, voluto per creare un unico punto di accesso a tutte le fonti informative statistiche, ricerche e indagini che riguardano il territorio.