Risale al 28 ottobre 2007, meno di due anni fa, in occasione delle celebrazioni del 110°, l’ultimo incontro tra il presidente di Federcasse Alessandro Azzi e la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. La cornice fu il bellissimo Castello Visconti di Somma Lombardo, l’occasione il convegno organizzato dalla nostra banca dal titolo: “Il ruolo del Credito Cooperativo nell’economia locale”. Il 14 settembre scorso il rendez-vous si è ripetuto, ma questa volta nell’ambito di una riunione del Consiglio di amministrazione: occasione rara e importante, dal momento che non è usuale che il presidente nazionale prenda parte ai lavori di una delle 500 Bcc italiane. La visita è stata un momento importante per fare il punto sul ruolo del Credito Cooperativo e, più in generale, sullo stato di salute del panorama bancario italiano, in cui Alessandro Azzi ricopre un ruolo di vertice, essendo stato nominato nel luglio 2008 vicepresidente di Abi (Associazione bancaria italiana). «Una testimonianza dell’apprezzamento del ruolo delle Bcc nel panorama economico attuale -dice Azzi-, che sconta gli effetti di una grave crisi ancora in corso. Siamo in una fase complessa, in cui i territori soffrono, e necessitano di un sistema creditizio che permetta loro di reggere il contraccolpo e avere nuova linfa per gestire la ripartenza. Il Credito Cooperativo prosegue nella sua missione, senza tradire i principi su cui da sempre si regge, guadagnando giorno dopo giorno quote di mercato». A conferma del clima positivo che si sta sviluppando attorno al Credito Cooperativo, Azzi cita l’enciclica “Caritas in veritate”, emanata da papa Benedetto XVI il 29 giugno, nel passo in cui dice che «se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito». Concetto su cui il presidente si era soffermato anche nel corso del convegno di due anni fa, quando disse che le Bcc «nascono quasi tutte alla fine dell’800 grazie alla spinta propulsiva del cattolicesimo sociale, per aiutare le famiglie in difficoltà». E che ha ribadito anche nell’incontro con il nostro Consiglio di amministrazione, spiegando di provare una «profonda gratitudine verso il Papa per queste affermazioni, che ci incoraggiano a proseguire con entusiasmo e coerenza nel nostro impegno al servizio dello sviluppo delle persone e delle comunità, uno sviluppo integrale e sostenibile». Altro punto chiave nel mondo del credito di cui si è parlato durante la visita è l’effettiva attuazione di un pluralismo quale reale «garanzia di sviluppo soprattutto per i territori». Parlando da vicepresidente di Abi, un osservatorio certamente privilegiato da cui guardare alla congiuntura economica, Azzi vede un sistema bancario impegnato a tornare credibile agli occhi degli operatori: «Crollati i luoghi comuni – spiega- fino a ieri elevati a dogmi da accettare supinamente nel proprio vivere il mercato, oggi le banche sono impegnate a smentire la cattiva reputazione costruita in questi anni ed esplosa con l’avvento della crisi». Azzi vede un futuro incoraggiante e reputa adeguate le risposte del mercato alle opportunità messe in campo dal Governo: «La Cassa depositi e prestiti ha messo a disposizione delle piccole e medie imprese 8 miliardi (3 disponibili subito, gli altri dopo il 28 febbraio 2010, ndr), di cui il 15% riservato alle Bcc. Iccrea (Istituto centrale delle banche di credito cooperativo) è stato il primo ad attivarsi presso la Cassa e, finora, sono 90 le banche della Federazione a cui è stata assegnata la quota loro riservata», per un totale di 225 milioni di euro. A sottolineare l’importanza di questa visita, il Consiglio ha voluto omaggiare Alessandro Azzi con un ricordo particolare. Si tratta di una bolla vescovile del reverendo Caracciolo, vescovo di Nola: un manoscritto datato luglio 1742. Un regalo prezioso, che rimarca la connessione che lega a doppio filo il Credito Cooperativo alla Santa Sede e alle sue emanazioni. Per una visita che testimonia la grande attenzione della Federazione Nazionale verso la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, e che è stata vissuta dal nostro consiglio di amministrazione come un’iniezione di fiducia e di responsabilità nello svolgimento del proprio mandato.