Bcc factoring: un prodotto strategico perfetto per le nostre piccole imprese

«Il factoring è un prodotto dal grande valore strategico, soprattutto per le piccole e medie imprese, ovvero la fascia di clientela tipica delle Bcc. E questo perché il factoring è un “moltiplicatore del credito”, in quanto concede linee di affidamento proporzionali allo standing del portafoglio oggetto di intervento. Per sua natura il factoring è orientato a seguire i fabbisogni dell’impresa, soddisfa finalità commerciali ed è un ottimo strumento di salvaguardia del credito». Roberto Scazzosi, che oltre a essere il presidente della nostra Bcc dal giugno 2020 presiede Bcc Factoring, commenta così il più che positivo bilancio 2022 della società di factoring del Gruppo Bcc Iccrea, che ha approvato i risultati d’esercizio confermando una crescita dei principali dati: i volumi hanno infatti fatto registrare un +15% rispetto al 2021, arrivando a 2,255 miliardi di euro, in linea con il piano industriale 2022 -2025, e l’utile netto è pari a 1,5 milioni di euro.

«Abbiamo registrato una crescita superiore al mercato, nonostante l’attenzione alla qualità del credito -fa eco Paolo Iachettini, direttore generale Bcc Factoring-. Questo andamento riflette soprattutto la capacità delle banche del Gruppo BCC Iccrea di assistere le imprese, andando incontro alle esigenze di circolante in un momento come quello attuale, caratterizzato da tensioni economiche per via della rinata inflazione e del caro energia. Dal canto nostro, facciamo education continua sulle banche del gruppo e diffondiamo il messaggio che è importante spiegare al cliente quali sono le opportunità, mentre alla messa a terra delle soluzioni ci pensiamo noi. Del resto è ormai chiaro alle banche che un prodotto specialistico come il factoring non entra in concorrenza con i tradizionali prodotti bancari, anzi può rivelarsi un utile strumento di fidelizzazione del cliente impresa».
«Il factoring è ancora percepito come un prodotto complicato, soprattutto dalle piccole imprese meno abituate, rispetto alle corporate, a utilizzare questi strumenti alternativi ai prodotti di smobilizzo bancari tradizionali -dice Roberto Scazzosi-. Eppure, il factoring garantisce la solvibilità del debitore ceduto e migliora gli indicatori di bilancio e si conferma quindi come lo strumento ideale per le Pmi che hanno, ad esempio, un cliente importante, in quanto permette di spostare il rischio di credito sul debitore ceduto ed erogare, quindi, maggiori volumi».
Tornando al bilancio 2022 di Bcc Factoring, questi i principali indicatori: utile netto 1,5 milioni di euro, turnover 2,25 miliardi di euro (+15% sul 2021), oustanding 715 milioni di euro (+7,8%), impieghi lordi 643 milioni di euro (+11,3%), margine di interesse 5,3 milioni di euro, margine di intermediazione oltre 9 milioni (+22%).
Nel quotidiano, va detto che spesso le Pmi sono spaventate dal factoring e hanno il timore che i suoi processi siano troppo lunghi e laboriosi. «Ogni operazione di factoring, dalla più voluminosa a quella più ridotta, richiede un elevato livello di personalizzazione e uno studio della dinamica dei crediti -spiega Paolo Iachettini-. Gli operatori entrano quindi in azienda, instaurando una relazione di fiducia con l’azienda, per conoscere nel dettaglio come opera il cedente e il debitore. La giusta risposta al timore delle imprese è accelerare e semplificare i processi del factoring, introducendo componenti di automazione nelle procedure di routine, come la raccolta delle pratiche e delle informazioni, che rendono più snello l’iter di attivazione. Anche lato impresa cedente, sfruttiamo la tecnologia, offrendo un remote banking dedicato al quale accedere per caricare e firmare digitalmente le cessioni e controllare la disponibilità delle linee di credito, così da visualizzare in autonomia se un debitore ha pagato. Tutto questo è frutto di un processo di digitalizzazione che abbiamo naturalmente accelerato negli anni scorsi caratterizzati dalla pandemia, garantendo la continuità dei nostri servizi proprio grazie alla macchina operativa tecnologica, che rende più semplice anche il prodotto del factoring che, ultimamente, spopola soprattutto nella formula pro soluto, che rappresenta l’82% del totale nel 2022».

«Per questo l’impegno verso l’innovazione tecnologica proseguirà anche nei prossimi anni -sottolinea il presidente Scazzosi-, per continuare a semplificare ma, soprattutto, per migliorare un segmento preciso dove Bcc Factoring vuole collocarsi per accrescere nelle quote di mercato grazie al contributo che siamo certi ci verrà dalla capillarità delle banche del Gruppo, che ci permette di operare su filiere commerciali molto estese con vocazioni specialistiche. Il nostro obiettivo è quindi migliorare la penetrazione in questo segmento, inserendoci all’interno della catena del valore: ogni passaggio all’interno di una filiera, infatti, è associato a dei crediti commerciali. E le banche fortemente radicate a livello territoriale possono sicuramente avere un ruolo importante».

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