Da un piccolo locale in fondo a un cortile a un sito produttivo di 2.100 metri quadri. Da una micro impresa artigianale con due soci a una realtà che dà lavoro direttamente a trenta persone (molte di più contando i collaboratori che si aggiungono per le commesse più importanti). Dai clienti contattati suonando i campanelli, a un consolidato portafoglio di grandi nomi (tra gli altri Mediaset, Pietro Carnaghi, Bosch, A2A, Mondadori, Rai, Tenova, Vito Rimoldi). Un bilancio di 4,3 milioni di euro nel 2017, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente.
Sono solo alcuni dei traguardi tagliati da CD Elettrica, l’azienda di elettrotecnica industriale di Villa Cortese che il 22 settembre scorso ha festeggiato i suoi primi trent’anni, assieme ai dipendenti e ai compagni di viaggio che sono stati testimoni di questa storia d’impresa.
Menzionare, però, solo i punti di partenza e di arrivo che caratterizzano il percorso di CD Elettrica dà un’idea molto parziale di ciò che l’azienda è riuscita a realizzare nel corso degli anni, e di cosa ha significato e significa, per il nostro tessuto produttivo, l’avventura che Mauro Colombo e Giuseppe De Privitellio intrapresero assieme nel 1988. Perché analizzare come CD Elettrica è riuscita a diventare ciò che è oggi è anche un modo per rileggere la storia industriale del nostro territorio.
E per capire quali sono gli elementi che rendono un’impresa solida e capace di crescere, anche quando lo scenario intorno attraversa profondi cambiamenti. Si parte proprio da un periodo di grandi trasformazioni, quello della fine degli anni ’80. «Allora eravamo, come si dice, due pesci piccolissimi – racconta Mauro Colombo –. Io avevo vent’anni ed ero perito elettrotecnico, mentre Giuseppe De Privitellio di anni ne aveva 37; oggi sarebbe considerato “giovane”, ma a quei tempi si cominciava a lavorare molto presto, e quindi aveva già una lunga esperienza nel settore. Con il nostro sogno partivamo da zero, noi due nel garage messomi a disposizione dietro casa da mio papà, in un mondo che era ancora dominato da colossi». Colossi che, per la verità, cominciavano a sgretolarsi. E che oggi, possiamo notare noi a posteriori, non esistono più, perché hanno chiuso i battenti o sono stati assorbiti dentro società straniere. Certo, in quel garage di Villa Cortese del 1988, Colombo e De Privitellio non potevano ancora sapere come sarebbe andata.
Quello che avevano chiaro, comunque, era dove volevano arrivare. «All’inizio suonavamo i citofoni per presentarci ai clienti e accettavamo qualsiasi lavoro, è vero – sottolinea Colombo –. Però avevamo in mente un progetto ben preciso: diventare un’azienda di costruzione e installazione di impianti elettrici e tecnologici, prevalentemente dedicati al settore dell’industria manifatturiera e meccanica». Le piccole dimensioni iniziali, insomma, non sono sinonimo di attività improvvisata; niente di paragonabile alle tante realtà fondate da “dopolavoristi” alla fine degli anni ’80, che sarebbero proliferate ancora nei ’90 e che nei Duemila, in particolare con la crisi, sarebbero state spazzate via. Fin dall’ inizio CD Elettrica può contare su un solido progetto e sull’alta qualità tecnica espressa dai suoi fondatori, qualità che vengono riconosciute quando arriva il primo lavoro importante, nel 1989, per la Vito Rimoldi S.p.A, azienda che ancora oggi è cliente di CD Elettrica.
Così, le cose cominciano a ingranare, e dopo circa un anno di attività a Colombo e De Privitellio si aggiunge il primo dipendente, al quale pian piano si sarebbe aggiunto il secondo, poi il terzo, e così via. «Step by step» sottolinea Colombo, perché la voglia di crescere deve essere accompagnata da scelte oculate, non fatte per assecondare le tendenze del momento, ma basate su strategie di ampio respiro. In questo senso, una svolta importante arriva nel 1994, quando CD elettrica assume risorse specializzate per poter affiancare all’ impiantistica, ambito per il quale era nata, un nuovo settore, quello della costruzione di quadri elettrici per la distribuzione di energia. «Avevamo capito che per crescere bisognava evolversi e diversificare» spiega Colombo e allo stesso modo nel 1999, di nuovo, CD Elettrica punta su un altro settore promettente, quello dell’automazione industriale. Intanto investe negli spazi (prima acquistando il primo capannone a Legnano, poi il secondo nel 1996 a Villa Cortese e infine riunendosi nel 2005 nella sede attuale nel comune di nascita), nelle innovazioni tecnologiche e di processo, nell’ acquisizione di professionalità. La qualità dei prodotti e dei servizi offerti è sempre al primo posto.
Da subito infatti CD Elettrica si impegna per l’acquisizione delle certificazioni che le consentono di essere competitiva in mercati sempre più specializzati e selettivi e, dal 1996, inaugura la collaborazione con il Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano “Giacinto Motta” (CESI), allo scopo di migliorare e qualificare i prodotti attraverso i test, le certificazioni e la consulenza forniti dal Centro. Scelte sempre orientate a garantire un lavoro di altissimo livello, insomma, che consentono al CD Elettrica di selezionare una clientela altrettanto solida e attenta alla qualità. «In CD Elettrica non si è mai giocato al ribasso – conferma Mauro Colombo – Ed è questo un elemento che, indubbiamente, ci ha contraddistinti rispetto a tante altre realtà proliferate nel corso degli anni e ci ha dato quella solidità che ci ha permesso di resistere alla crisi».
Già, la crisi economica.
Quella cominciata proprio dieci anni fa, e che ha lasciato cicatrici profonde anche nel nostro territorio, colpendo duramente le aziende del manifatturiero. CD Elettrica comprende che, per affrontarla, non si può stare fermi. «La crisi per il nostro settore è arrivata qualche tempo dopo, rispetto quella finanziaria del 2008, ma sapevamo che dovevamo prepararci – racconta Colombo –. Per questo abbiamo impostato un percorso di “change management”, durato circa un anno, che ha determinato un cambio di mentalità a tutti i livelli. Siamo passati dall’ essere concentrati in prevalenza su processi e prodotti, a sviluppare in particolar modo la componente del servizio». CD Elettrica si è evoluta diventando “integratore di sistemi”, ovvero offrendo un vero e proprio pacchetto completo che consiste non solo nel realizzare gli impianti, ma comprende anche una serie di servizi accessori. «È stato un cambio di mentalità che ha richiesto un grande sforzo, in primis ai dipendenti, che ringrazio per il loro impegno – sottolinea Mauro Colombo –. Abbandonare i “vecchi dogmi” ha richiesto un grandissimo sforzo da parte di tutti, ma se non l’avessimo fatto, forse, ora CD Elettrica sarebbe scomparsa dalla scena, come è successo a tante aziende simili del nostro territorio».
Ancora una volta, sono le persone che si dimostrano il bene più prezioso di un’azienda. In CD Elettrica oggi lavorano trenta dipendenti fra tecnici, project manager, amministrativi e personale e l’azienda, pur avvalendosi anche di collaborazioni esterne quando certe commesse lo richiedono, persegue sempre la scelta originaria di far crescere le professionalità e il know how interno.
Non è un caso che alcuni dei dipendenti “storici” siano ancora oggi in azienda, al lavoro nell’ officina di via dell’Artigianato 10 a Villa Cortese o operativi in uno dei tanti cantieri seguiti da CD Elettrica. Le sfide per il futuro non mancano e tutto il team è pronto ad accoglierle. L’automazione rappresenta, e rappresenterà ancora di più in futuro, un tema centrale, e l’elettrotecnica sarà un settore di primissimo piano negli sviluppi dell’industria 4.0. Mauro Colombo non ha dubbi su quale sia l’obiettivo da perseguire: «Anche in questo ambito CD Elettrica vuole essere protagonista, senza mai venire meno ai suoi valori: innovazione tecnologica e di processo, crescita delle professionalità, cura delle relazioni con i clienti e con il territorio. Con questa ricetta contiamo di essere un punto di riferimento nel nostro settore, per altri trent’ anni e più».