«Sono stati quattro anni meravigliosi ed entusiasmanti, che mi hanno portato soddisfazioni e risultati concreti. Purtroppo gli impegni della Banca sommati a quelli professionali non mi permettono più di dedicare le dovute attenzioni al mio ruolo di presidente. Dal mese prossimo, inoltre, inizieranno i festeggiamenti per i 110 anni della Bcc che, comprensibilmente, richiederanno un ulteriore sforzo di presenza e partecipazione che, in questo momento, non sono in grado di garantire». Silvano Caglio, visibilmente emozionato, nella conferenza stampa di venerdì 23 febbraio ha annunciato le sue dimissioni dal consiglio di amministrazione della nostra Bcc e dalla carica di presidente: dimissioni che giungono dopo quattro anni di intenso lavoro e che trovano origine in motivi professionali legati all’allargamento delle responsabilità commerciali di Caglio all’area europea. Decisamente sofferta la decisione di Caglio, ma ineluttabile, «perché quando non si riesce più a star dietro a troppi fronti aperti -ha ricordato lo stesso Caglio sia nel suo saluto al consiglio di amministrazione del 27 febbraio, sia all’assemblea dei dipendenti del giorno dopo- conviene restare fedeli alla massima di Orazio: “Abbi il coraggio di comportati saggiamente”. E questo ho fatto, perché la nostra Bcc merita una guida che sia attenta e presente e io non ho più il tempo per seguire la Banca con l’assiduità che merita». I ricordi legati agli anni di presidenza Caglio sono e resteranno nel tempo come tra i più belli della nostra Bcc. Perché il consiglio di amministrazione da lui guidato è riuscito a centrare determinanti risultati. «In questi anni, siamo riusciti a trasformare la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate da banca “di campanile” a banca del territorio -commenta Silvano Caglio-. Ciò è stato possibile, grazie agli sforzi sia dell’intero CdA sia del personale della banca. Penso all’arrivo di nuove figure professionali e all’incentivazione del gruppo esistente. Abbiamo scritto un piano strategico che è stato realizzato. Abbiamo annunciato in anticipo i passi da compiere per il futuro e abbiamo, infine, riempito tutte le caselle di questo straordinario puzzle che per noi, ma soprattutto per me, è stato vissuto con intensità e partecipazione totale». Gli anni di presidenza Caglio sono stati anche caratterizzati da brillanti risultati di gestione, che confermano la solidità dell’Istituto: nel triennio 2003-2006, infatti, la raccolta diretta e quella indiretta sono cresciute ciascuna del 30%, gli impieghi del 75%, il risultato lordo di gestione dell’81%, mentre l’utile del 115%. Il grazie della redazione de «La Voce», si unisce a quello del consiglio di amministrazione, della direzione generale, dei dipendenti e dei Soci tutti, nel porgere a Silvano Caglio gli auguri più sinceri per ottenere importanti successi a livello professionale.