Il commercio elettronico, più comunemente conosciuto come ecommerce, ha fatto la sua comparsa alla fine degli anni Settanta. Il significato del termine è mutato col passare del tempo: all’inizio indicava il supporto alle transazioni commerciali in forma elettronica, generalmente ricorrendo a una tecnologia denominata Electronic Data Interchange (EDI), per inviare documenti commerciali come ordini d’acquisto o fatture in formato elettronico. Con l’avvento del web, la terminologia ha mutato il suo significato e, in seguito all’utilizzo di internet come forma di mercato globale dove effettuare qualsiasi tipologia di transazione economica, sotto il termine di e-commerce ci va un po’ di tutto: l’acquisto di beni, l’utilizzo dei sistemi bancari, le quotazioni di borsa, l’acquisizione di immobili. Ogni bene, prodotto o servizio, oggi, è disponibile nella “rete delle reti” e, grazie a un semplice click, il gioco è fatto. Naturalmente, il web ha portato con sé anche i rischi connessi alle transazioni virtuali che, soprattutto per chi opera nell’e-commerce (sono nate migliaia di aziende specializzate nel campo), devono essere tutelate e rese sicure per gli utenti-acquirenti. Ricorrendo a server sicuri (caratterizzati da un apposito protocollo che crittografa i dati sensibili dei clienti contenuti negli ordini di acquisto), le aziende che operano nel commercio elettronico hanno un unico fine: la tutela del consumatore. Il caso più conosciuto di sistema web che ha esplorato per primo (con enorme successo) il mondo dell’ecommerce è sicuramente la piattaforma E-Bay. Nata come sito internet di aste on-line, la “baia elettronica” si è lentamente tramutata in un vero e proprio mercato globale, dove trovare di tutto e vendere di tutto. L’ecommerce, dunque, consiste nella compravendita, nel marketing e nella fornitura di prodotti o servizi attraverso computer collegati in rete. In Italia, nel 2004, come svela la sezione e-banking dell’Abi, i navigatori che hanno visitato siti di e-commerce sono stati 4,5 milioni al mese, ma meno della metà (circa 2 milioni) ha fatto acquisti on-line, con una spesa media di 140 euro. Nel 2006, secondo un’indagine commissionata da Expedia, che ha interessato 2.251 aziende italiane specializzate in ecommerce, il fatturato del commercio elettronico ha superato i 3 miliardi di euro, con un aumento percentuale del 42% su base annua e, nel 2007, stando alle stime dell’Italian E-Commerce Forum (che si è svolto a Milano nel giugno scorso), il fatturato dovrebbe superare i 5 miliardi di euro. Numeri di una certa importanza che hanno attirato anche gli istituti bancari. Da qualche anno, infatti, diversi operatori economici hanno aderito ai servizi offerti dal mondo bancario, al fine di poter vendere in rete i propri prodotti attraverso una sorta di “servizio POS virtuale”. La nostra Bcc, sempre attenta alle innovazioni, sta mettendo a punto un servizio ad hoc per Soci e clienti, grazie alla collaborazione con “Cim Italia Spa” (leader nel settore della monetica e dell’ebanking). Tre le tipologie di utilizzo che sono previste (si veda il box a fianco): per attivarle e per avere tutte le informazioni utili, ci si può rivolgere al Servizio commerciale della nostra Bcc.
PER APPROFONDIRE
Aprire un negozio in rete è più facile con la BCC
Gestire le transazioni economiche o aprire un vero e proprio negozio virtuale. Tre sono le possibilità che il nuovo servizio che verrà attivato dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate con “Cim Italia Spa” offre a soci e clienti. Nel dettaglio: Qui pago: servizio che permette agli utenti già in possesso di un proprio sito internet di accogliere pagamenti a mezzo carte credito, grazie a un link che rimanda a un sito sicuro gestito da Cim Italia; l’acquirente può inserire i vari dati della sua carta senza che il venditore ne possa venire a conoscenza. Sarà infatti cura di Cim Italia confermare l’avvenuto pagamento e il buon fine della transazione. Qui negozio: con questo modulo, oltre ad usufruire di quanto offerto dal servizio “Qui pago”, il cliente che non possiede ancora un proprio negozio virtuale lo potrà creare unitamente al proprio catalogo dei prodotti in vendita. Qui mercato: con questo servizio completo, oltre alle possibilità offerte dai precedenti moduli, sarà possibile per il cliente essere inserito in un vero e proprio centro commerciale virtuale gestito da Cim Italia.