Il check dell’Osservatorio di Villa

Situazione e prospettive della Bcc nell'incontro annuale con i soci della storica filiale
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Da sinistra Gianfranco Sommaruga, Danila Battaglia, Vittorio Pinciroli e Graziano Porta intervenuti all’incontro tenutosi in sala consiliare

28 Bilancio, situazione economica, prospettive di sviluppo. Ma soprattutto i “conti che devono tornare per tutti” e la forte attenzione alle famiglie e al risparmio. Si è parlato di tutto un po’, come ormai è diventata tradizione, nell’incontro organizzato per il terzo anno consecutivo dall’Osservatorio dei soci di Villa Cortese della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Quello dei soci di Villa è chiaramente il segno di un ritorno di vitalità e interesse attorno alla nostra banca, che certo non si spiega solo con il fatto che la comunità del paese esprime il vice presidente della nostra Bcc. “Siamo convinti che la Bcc rappresenti per noi una ricchezza e per questo vogliamo approfondire, almeno una volta l’anno, le tematiche e le situazioni dell’istituto, con particolare riferimento alla nostra filiale”, ha infatti detto Bruno Dell’Acqua, che ha moderato l’incontro al posto del presidente dell’Osservatorio, Umberto Cova, impossibilitato a partecipare. Sul tavolo nella foto, come già negli ultimi due anni, il presidente e il vice presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate: Roberto Scazzosi e Mauro Colombo. “Un anno fa vi avevo detto che, purtroppo, il 2011 era stato un anno orribile, perché tante aziende avevano alzato bandiera bianca. E anche oggi non posso dirvi qualcosa di diverso. Il 2012 ha fatto registrare lo stesso trend del 2011 e tante, troppe aziende hanno passato la mano. E, così, un alto numero di lavoratori hanno perso il lavoro, con la conseguenza che per troppe famiglie la situazione si è fatta ulteriormente complicata, in svariati casi drammatica. È per questo che abbiamo deciso che per questo 2013 staremo principalmente dalla parte delle famiglie. Non perché non lo siamo stati in passato, ma perché la situazione generale impone di stare ancor più vicino a quella che, oltre a essere il fondamento della vita sociale, è anche la prima forma di impresa”. Così il presidente Scazzosi ha inquadrato il tema forte della serata. Durante la quale si è parlato, ovviamente, anche di bilancio, di imprese, del tessuto sociale di Villa Cortese e del ruolo delle associazioni e del volontariato, nonché della situazione della filiale: ma il cuore del ragionamento, come detto, è stato quello sulle famiglie. “A chi perde il lavoro, stiamo vicini con azioni concrete, come l’anticipo della cassa integrazione: da tre anni lo facciamo per i lavoratori delle realtà industriali e artigianali, da oggi anche per i dipendenti delle cooperative -ha ricordato il vice presidente, Mauro Colombo-. A chi deve pianificare una vita insieme, offriamo l’iniziativa Merito Casa, che è un prodotto che facilita le giovani coppie alla ricerca della prima casa e che nelle ultime settimane è assurto agli onori della cronaca grazie al passaggio televisivo nella trasmissione Ballarò e a Sat 2000. Verso tutti, siamo impegnati da tempo a diffondere e a far crescere la cultura del risparmio, perché è da qui che si riparte davvero per uscire dalla crisi”. “Perché i conti contano, soprattutto per le famiglie, come la nostra banca ha sempre cercato di insegnare in questi anni a tutti noi, non concedendo mai un credito più elevato rispetto al potere di sostenere il debito di ogni singola famiglia -ha spiegato il presidente Scazzosi-. L’esempio tipico è quello dei mutui: noi, di norma, non ne abbiamo concessi per più dell’80% del valore dell’acquisto, sia per tenere la rata bassa e accessibile a chi stipulava il mutuo, sia per richiamare l’importanza della costruzione e della conquista di un bene permanente come la prima casa. Così facendo abbiamo avuto anche delle critiche e perso dei clienti, perché attorno a noi banche e finanziarie davano il 100% del valore dell’immobile e addirittura i soldi per pagare notaio, tasse e altre spese. Il risultato? È sotto agli occhi di tutti. Da un paio di settimane si parla della possibilità per le famiglie di accedere ai concordati, in pratica di fallire. E questo dopo che si è scoperto che in un anno 300mila famiglie italiane non sono riuscite a pagare i propri debiti”. E se molti nuclei familiari non ce la fanno a pagare i debiti perché sono caduti in una situazione di crisi improvvisa, normalmente per la perdita del posto di lavoro, la maggior parte delle famiglie è invece implosa per i troppi debiti contratti: su 300mila, infatti, 160mila sono i nuclei familiari sovra indebitati. Ovvero quelli in cui la somma delle rate dei prestiti e dei mutui accesi supera il 60/70% delle entrate mensili. “A livello di sistema bancario, la percentuali delle famiglie che ha contratto mutui sulla casa è che è insolvente, oggi è attestata attorno al 5,6% -ha spiegato ancora il presidente Scazzosi-. Da noi non è così. Non poteva essere così, perché abbiamo sempre consigliato alle famiglie di non fare mai il passo più lungo della gamba. E, infatti, a oggi, su 2.841 mutui che abbiamo in essere verso le famiglie, ci sono solo 18 posizioni a sofferenza, e tutte che hanno a che vedere con eventi imponderabili”. “Ma dobbiamo comunque tenere alta la soglia dell’attenzione e testimoniare il principio del risparmio e dei valori che stanno alla base della tradizione del nostro Credito Cooperativo –ha chiosato il vice presidente Colombo-. Anche perché, visti i danni che concordati e fallimenti delle imprese hanno creato al sistema economico, e anche alla nostra banca, c’è solo da immaginare quale danno potrebbero provocare verso negozianti, artigiani e sistema del credito i concordati delle famiglie”.

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