Il futuro lo costruiamo tutti assieme con un quotidiano impegno solidale

Il presidente Roberto Scazzosi

Mai negli ultimi decenni, come in questa fine d’anno, hanno risuonato da ogni dove oscure previsioni da far impallidire Cassandra.
Ora: che il periodo sia complicato è sotto agli occhi di tutti, che alla tragedia della guerra in Europa si sia aggiunto il nuovo scenario di violenza in Medio Oriente è drammatico, che molti settori produttivi italiani, soprattutto quelli energivori, non abbiano ancora recuperato i livelli di produzione del 2019 è un dato fatto. Così come è acclarato che l’esercito dei nuovi poveri è costantemente in crescita, e ne parliamo diffusamente nelle prossime pagine della Voce, laddove diamo conto del nostro sostegno in questo periodo natalizio alle mense dei poveri.
Ma proprio da quel servizio apprendiamo che la spinta solidale delle nostre comunità è costantemente in crescita e che di giorno in giorno si allarga la platea delle azioni di solidarietà, condivisione e mutuo soccorso, così come la schiera dell’esercito dei volontari del terzo settore italiano. Dai dati dello scenario economico, invece, emerge che la dinamica dei prezzi al consumo in Italia sta proseguendo un graduale rallentamento da dicembre 2022, che l’inflazione permane ma che nell’anno è diminuita (passando dal +8,1% del 2022 al +5,8% attuale) e che i consumi delle famiglie sono deboli ma resilienti.
Ombre e luci, quindi, come in ogni momento della storia dell’uomo compongono il quadro del presente e del futuro. E se a prevalere saranno gli inquietanti neri o se splenderanno un po’ di più i lampi luminosi, dipende anche da quello che farà ognuno di noi perché, come è stato più volte ripetuto in questi ultimi anni, dalla crisi si esce insieme o non si esce. E dipende anche dalla capacità che avremo di lavorare tutti assieme per il bene comune, promuovendo la cittadinanza attiva, per mettere in relazione le responsabilità individuali e i percorsi collettivi, insegnamento che ci arriva dall’ultima edizione del Festival dell’economia civile, promosso anche dalla nostra Federcasse e di cui parliamo più avanti nel giornale.
Svolgere il proprio compito fino in fondo significa, per la nostra Bcc, essere resiliente, stabile e in grado di resistere agli shock economici, perché se un sistema bancario solido è cruciale per prevenire le crisi finanziarie, una banca locale solida è il vero baluardo per le proprie comunità territoriali. La nostra capacità di fornire credito, quindi di avere riserve di liquidità e condizioni di prestito eque, infatti, influisce non solo sulla crescita economica del territorio ma anche sulla qualità della vita delle nostre comunità. Che è quello che stiamo facendo, senza mai tirarci indietro, come vi raccontano i servizi che potete leggere nelle pagine dedicate alle nostre iniziative e al territorio.
Concludo qui, citando il noto monito di Albert Einstein: «Finiamola, una volta per tutte, con l’unica crisi pericolosa: la tragedia di non voler lottare per superarla», per augurare a tutti noi un quotidiano impegno solidale.
Sereno Natale e buon 2024!

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