In-Visibile svela i disturbi della psiche

Sono intervenuti davvero in tanti, venerdì 31 maggio, nel salone don Besana, per la presentazione del progetto “In-Visibile”, che ha il suo cuore in una magistrale serie di 11 scatti fotografici di Hermes Mereghetti in cui vengono mostrati, anzi celati, i disturbi della psiche e in un libro con la prefazione del noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo Toni Capuozzo e del presidente della nostra Bcc, Roberto Scazzosi.
Le fotografie di Mereghetti cristallizzano le sofferenze, i disagi, la vergogna e le ansie della malattia mentale e sono nate dopo due anni di studio e costruite in modo da testimoniare le “mutilazioni” che si celano dietro il male oscuro. «Siamo nel mondo sconosciuto dei DOC, i Disturbi Ossessivi Compulsivi -ha spiegato Capuozzo all’inaugurazione-. Chi ne soffre sente come una mancanza, un’amputazione di sé, del proprio dover essere, nel non rispondere alla proprie ossessioni, non obbedire alla proprie compulsioni».

«Il progetto In-Visibile ha l’obiettivo di rendere tangibili i malesseri della mente e della personalità che storpiano senza tregua il vivere comune. Si tratta di scatti su cui fermarsi a riflettere e che sono il frutto di una ricerca con cui ho cercato di calarmi dentro la mente e il dolore di chi soffre di DOC per rappresentare la nebbia che offusca e permea l’Io», ha spiegato l’autore nel corso della serata. Nella serie di scatti si vede una modella (anche lei presente alla serata, assieme a Claudio Argentiero, dell’Archivio Fotografico Italiano) che ostenta il suo corpo mutilato da una malattia che spesso, chi ne soffre, tende a nascondere: senza bocca o senza un occhio o alcune falangi delle dita oppure senza una mano o i seni.
«Queste fotografie invitano alla riflessione. Ci stimolano a guardare al di là delle apparenze e ci fanno capire come ragiona la nostra mente, che sovente fatica a rilevare un’assenza e colma la lacuna con l’abitudine -ha detto Roberto Scazzosi nell’introdurre la serata di inaugurazione-. Oltre al valore dell’opera e del progetto, il nostro sostegno è un riconoscimento al lavoro e all’impegno di Hermes Mereghetti, giovane fotografo del nostro territorio, che nella sua carriera ha sviluppato progetti all’interno delle carceri milanesi, sul mondo dell’handicap e dell’immigrazione, concentrandosi prevalentemente sulla psicologia dell’individuo».

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