In 120 anni di storia, la nostra Bcc ha cambiato sede, nome, consiglio di amministrazione, management e personale. Ma un elemento è rimasto sempre costante: la fiducia. Quel rapporto diretto con il territorio è sempre stato una pietra angolare del suo essere banca, un plus valore capace di generare crescita e sviluppo. Facile parlare di fiducia quanto tutto va bene o quando l’attività bancaria viene sospinta da un generale vento di ottimismo. Più difficile quanto invece le imprese chiudono e lo stesso sistema bancario viene messo in discussione dai media e dall’opinione pubblica. Eppure noi ci siamo. La longevità di un’azienda, e tanto più di un istituto bancario, non è determinata esclusivamente dall’andamento generale dell’economia o da una serie di concomitanze fortuite. Sono le scelte illuminate, quelle che riescono a leggere il presente anticipando il futuro; quelle che vengono fatte non sull’onda dell’entusiasmo ma tenendo fede ad una propria scala di valori. La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate in questo c’è sempre stata. E quando otto anni fa mi è stato affidato il timone di questa banca, ho compreso che oltre ad essere un’impresa – ma soprattutto un’impresa cooperativa – era (e lo è tuttora) una grande comunità che ha trasformato in scelte concrete il suo essere Credito Cooperativo.
La responsabilità sociale che spesso viene invocata, anche a sproposito, con questa Bcc è diventata operatività, vicinanza, ma in particolare è stata presenza. C’è stata all’inizio del secolo; durante il primo e il secondo conflitto mondiale; negli anni del dopoguerra e della grande crescita economica. Nel periodo della crisi petrolifera e in quello di tangentopoli. E ci siamo stati anche nell’ultima, pesante, crisi finanziaria. Non un passo indietro. Anzi, spesso un passo avanti rispetto al resto del sistema bancario.
Anche quando il sistema del credito serrava le fila per resistere ai terremoti di una finanza fondata sulla sabbia, abbiamo fatto sentire il nostro sostegno alle imprese e alle famiglie. Spesso navigando controvento, ma sospinti da una fiducia che non poteva essere tradita. I numeri sono stati dalla nostra parte: negli anni più bui di una crisi, che in molti hanno definito senza precedenti, la Bcc ha saputo tenere salda la rotta registrando valori in crescita, fatto non del tutto scontato anche all’interno del Credito Cooperativo. Abbiamo fatto la nostra parte sia per le famiglie – il 26,2% dei nostri impieghi è stato dedicato proprio a loro – sia nel sostegno all’economia reale: ben il 41,5% dei nostri impieghi ha avuto come destinatarie imprese artigiane e microimprese. Questo atteggiamento ci è stato ripagato in termini di fiducia con la crescita degli impieghi (+3,1% solamente nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e con un balzo in avanti della raccolta: i depositi della clientela investiti nei Fondi Comuni sono aumentati del 15,1%.
La fiducia genera fiducia.