Un successo musicale e un successo anche per la nostra Bcc», così Danila Battaglia e Vittorio Pinciroli, consiglieri del Cda e aficionados musicali, commentano la risposta del pubblico alla stagione lirico sinfonica 2011. Un trittico di concerti pensando ai 150 anni dell’unità d’Italia: con questo taglio è stata confezionata la stagione della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Tre appuntamenti in chiese del territorio che hanno già ospitato momenti musicali targati Bcc e sempre in occasioni rituali per le comunità: la festa di Sant’Agnese a Somma Lombardo (22 gennaio), la Candelora nella parrocchia di Legnanello (4 febbraio), il concerto dei Vespri a San Giulio di Castellanza (26 febbraio). Anche la musica è unitaria per la stagione promossa dalla Bcc: la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi è il brano proposto nelle tre occasioni. «Anche la Bcc ha voluto testimoniare, nell’anno del 150°, il valore degli ideali patriottici –spiega il presidente Roberto Scazzosi– e ha scelto di farlo in musica, un linguaggio capace come pochi di veicolare quel sentire diffuso che ha concepito e costruito la nostra nazione. L’esecuzione del capolavoro verdiano aggiunge ulteriore senso a un’iniziativa di alto valore culturale, come la stagione lirico sinfonica, che, grazie alla professionalità dei musicisti del coro e dell’orchestra Amadeus, incontra un grande successo di pubblico ». Amadeus, per l’occasione, ha impegnato un organico di tutto rispetto, proprio come richiesto da una messa in cui Verdi dispiegò tutti i mezzi artistici che, giunto nella piena maturità di compositore, padroneggiava. «Alla morte di Manzoni, nel 1873, Verdi concepì un’opera che desse un segnale forte a poco più di dieci anni dall’unità d’Italia –ricorda Marco Raimondi, maestro di orchestra e del coro Amadeus–. La messa, in onore di Alessandro Manzoni, è allo stesso tempo opera universale e individuale, che celebra tutti coloro che hanno dedicato la propria vita ad alti valori e comuni ideali, ma che interpreta anche paure e speranze di ognuno di fronte al mistero della morte».
La musica di qualità fa sempre il pienone
