I n un momento congiunturale di grande difficoltà, la nostra Banca di Credito Cooperativo è riuscita a restare ben salda. Non solo. Con lungimiranza, si è preparata in anticipo a un anno, il 2009, che viene dato ancora più difficile del precedente. Il bilancio del 2008 ha infatti confermato il trend di crescita che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha avviato già quattro anni fa. Sono cresciuti i volumi ed è cresciuta la redditività derivante dai flussi. Per quanto in linea con i risultati avuti dalle altre Bcc lombarde, l’utile lordo è risultato in diminuzione. «Ci prepariamo ad un anno difficile», anticipa il direttore generale della nostra Bcc, Luca Barni. «Un anno che la congiuntura delinea ancora più difficile del 2008, ma che vogliamo affrontare con assoluta serenità». La serenità deriva dalla consapevolezza che il nostro istituto di credito poggia su valori forti e su numeri consolidati. E questa serenità la Bcc ha voluto trasmetterla ai propri Soci, mantenendo fermi negli ultimi dodici mesi i tassi applicati. «Abbiamo avuto delle sofferenze dettate soprattutto dal momento storico che stiamo vivendo: alla crisi finanziaria, che ha colpito in modo pesante, abbiamo reagito puntando al futuro, guardando già oltre la crisi», continua Barni. I numeri sono tutti dalla parte della Bcc. Il bilancio 2008 si è chiuso consegnando al territorio una banca forte. «Per il quarto anno consecutivo la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha fatto segnare una crescita, a conferma del buon posizionamento della Bcc sul mercato del credito nella zona di competenza», spiega il direttore generale. «Brillante è stata la performance sulla raccolta diretta: questo grazie anche alla tranquillità finanziaria che il sistema del credito cooperativo ha saputo esprimere». Inoltre, «i dati positivi sui flussi si sono tradotti in redditività positiva sia per quanto riguarda il margine di interesse, sia per il margine di intermediazione, che comunque è stato superiore al 2007». Per fare una valutazione corretta del bilancio, secondo il direttore generale, è necessario tenere in considerazione almeno tre fattori. Innanzitutto la situazione congiunturale. «Un fattore esterno che ha portato ad un generale deterioramento del portafoglio crediti», ricorda Barni. In secondo luogo l’aumento dei crediti che è stato registrato negli ultimi anni. «Si tratta di un fattore fisiologico, ma che ha inciso sui conti del bilancio – precisa Barni-. Con lo sviluppo che abbiamo avuto, ai primi segni di cedimento del sistema economico, sono arrivati gli effetti negativi con un peggioramento della qualità del credito stesso». Non certo ultima, la precisa scelta che il consiglio di amministrazione e la direzione hanno fatto a tutela dei propri correntisti. «Nel corso di tutto il 2008, Soci e clienti non si sono visti ritoccare verso l’alto i tassi di interesse», continua il direttore generale. «Mentre gli altri istituti di credito non hanno esitato a innalzare lo spread per mantenere la loro redditività, la Bcc ha voluto preservare i propri correntisti senza modificare nulla. In un momento di particolare difficoltà, è stata una scelta in favore di chi ha creduto e crede nella Bcc». Tutto questo ha portato ad un calo dell’utile netto del 22 per cento rispetto all’anno precedente. «Siamo però in linea con la situazione delle Bcc lombarde -rimarca- e abbiamo comunque ottenuto una performance migliore rispetto alla media dell’intero sistema bancario che ha fatto segnare una diminuzione degli utili di circa il 30 per cento». Ora occorre guardare al futuro. Un atteggiamento che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha già avviato l’anno scorso quando, seguendo il «criterio dell’oculatezza», come la definisce Barni, ha avviato un’operazione di sistemazione interna. Un atteggiamento volto a ridefinire i costi e a rinvigorire quei comparti più esposti per poter affrontare il 2009 con maggior forza. «Nel corso del 2008 non è stata messa in campo alcuna manovra perché abbiamo preferito puntare su una sana a prudente gestione», ricorda Barni. «Abbiamo però fatto un’analisi del credito approfondita puntando sulla qualità». E sulla qualità la Bcc lancia la sua scommessa. Conclude il direttore generale: «Qualità dei numeri e qualità del credito: il nostro è un ragionamento di prospettiva che, ponendosi sul medio termine, guarda oltre la crisi»