Dai trasformatori alla caldaie, non senza qualche patema iniziale e qualche proverbiale veleno in cauda, ma, se quel che conta è il risultato, l’elettromeccanica a Legnano ha salvato la pelle. Per un’Abb che fa le valigie, una Fcl (leggi Fabbrica Caldaie Legnano) che arriva e un marchio (Pensotti 1881) che torna dopo il pluriennale esilio in quel di Lonate Ceppino, sede della Sices del presidente di Univa Alberto Ribolla. Chi la dura la vince; nella fattispecie la tenacia di istituzioni e sindacati ottiene il doppio risultato di salvaguardare occupazione e presidio cittadino dello strategico filone energia. A conti fatti 48 dipendenti Abb troveranno collocazione nella nuova azienda accanto alle maestranze già presenti a Legnano e in attesa di altri 150 addetti che l’auspicabile successo del disegno industriale richiederà per alimentare il volume di affari. Dalla fabbrica usciranno bollitori ad altissima resa energetica da collegare a impianti a biomassa, tecnologie su cui scommettono le nuove politiche energetiche. Voce fuori dal coro dal generale alleluja, levatosi per l’accordo di programma, i vicini Dolce & Gabbana, che da tempo avevano adocchiato gli spazi Abb per espandersi. Nel taglia e cuci dell’area industriale ci sarà spazio anche per l’alta moda?