Crescono le imprese, ma la produzione non decolla. Restano ancorati al trend grigio degli ultimi mesi i dati relativi all’indagine congiunturale della Camera di Commercio di Varese che, nel secondo trimestre 2008, ha segnato un rallentamento nella vitalità delle imprese varesine determinato dalla «contrazione della domanda globale». Nella classifica delle province lombarde, Varese si è posizionata al terz’ultimo posto, davanti a Como e Bergamo (che hanno perso, rispettivamente, l’1,52% e l’1,84% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente): produzione industriale a -1,4% rispetto al secondo trimestre 2007. A guadagnare, secondo la congiunturale, sono le aree di Milano (+0,91%), Lodi (+0,93%), Pavia (+0,96%) e Sondrio (+0,20%). La Camera di Commercio rivela che il settore più colpito dallo stallo della domanda globale è stato il tessile, che ha segnato un calo di affari dell’8,8%, seguito dalla carta-editoria (-3%). Invariato il settore meccanico, mentre segnali positivi sono arrivati dal chimico (+0,5%), dall’alimentare (+2,1%) e dai trasporti (+1,5%). Se, da un lato, la produzione non accenna a pigiare sull’acceleratore, dall’altro, quasi in controtendenza, ma a dimostrazione di un’attività vitale e sana, la natalità imprenditoriale è favorevole: sul territorio di Varese, nel secondo trimestre dell’anno, sono state censite 64.176 aziende con una crescita dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2007. Un dato decisamente superiore a quello della media italiana che, stando alla Camera di Commercio, è praticamente fermo a quota zero. Anche la Lombardia, nonostante vi siano aree dove la produzione ha segnato un aumento, seppur modesto, la natalità imprenditoriale ha segnato un lieve aumento dello 0,2%.