Negli ultimi mesi, l’attenzione dei media si è concentrata sulle fallite scalate bancarie e sui fenomeni di corruzione connessi, che hanno avuto per protagonisti sia banche ad azionariato popolare sia fette del mondo cooperativo. Purtroppo gli organi di informazione ricercano il clamore e tralasciano l’approfondimento. Nessuno è stato chiamato a difendere né i valori della cooperazione né quelli delle banche ad azionariato popolare e così, nella pubblica opinione, sta serpeggiando un senso di disorientamento, come percepisco anche dalle domande che soci e clienti mi rivolgono in questo periodo. Penso che la presenza del nostro presidente nazionale, Azzi, sarebbe stata importante nei salotti di Vespa o Mentana. Ma, evidentemente, così non la pensa chi deve dare notizia per ricevere audience. Ho così deciso di riportare in questo editoriale alcuni stralci di un articolo di Alessandro Azzi, apparso il 2 settembre 2005 sul «Sole 24 ore», che servono ad evidenziare l’importanza del nostro movimento nel sistema economico italiano.
«Il Credito Cooperativo mutualistico opera con successo crescente da oltre 120 anni in tutti gli angoli del nostro Paese, incarnando una concezione dell’imprenditorialità cooperativa basata su alcuni cardini irrinunciabili: la genuina mutualità; la dimensione locale e il protagonismo autentico della comunità; l’autonomia di ciascuna Bcc resa possibile da un sistema a rete improntato a logiche di sussidiarietà; l’obiettivo di finanziare lo sviluppo responsabile in un approccio di solidarietà intergenerazionale; la funzione obiettivo di concedere credito ed offrire servizi all’ economia reale, quella che genera reddito ed occupazione. Le banche locali hanno contribuito a promuovere rapporti di fiducia, reti di relazioni, circolazione delle informazioni, coesione sociale. Ingredienti fondamentali per l’affermarsi del modello italiano, avendo partecipato alla costruzione di sistemi locali, come i distretti, che hanno potuto contare su significative dosi di vantaggio competitivo. Le banche (o meglio, il sistema di banche) che oggi incarnano e promuovono il capitalismo comunitario e popolare penso siano identificabili essenzialmente in quelle la cui proprietà è nelle mani dei soci-cooperatori – prima che azionisti, la differenza è rilevante – che vivono ed operano in un certo territorio. Si tratta di imprenditori, artigiani, agricoltori, professionisti, impiegati, operai. Quella banca è, dunque, una società di persone, non di capitali. E quella banca “abita” il territorio: lì vuole e deve investire ciò che raccoglie come risparmio. In un contesto nel quale si assiste a cannibalizzazioni di imprese e patrimoni identitari, le cifre ed i ritmi di crescita del Credito Cooperativo confermano che, una formula antica, opportunamente adeguata ai tempi ed ai contesti, pur in una sostanziale fedeltà al modello identitario, può rivelarsi particolarmente moderna».
di Silvano Caglio
Progetto Soci, tra tecnologia e innovazione
Il progetto soci inizia il nuovo triennio con rinnovato entusiasmo. Obiettivo prioritario: cercare di mantenere le posizioni acquisite in questi anni e, naturalmente, migliorarle: facendo tesoro dell’esperienza maturata. Cercheremo di aumentare la visibilità della nostra Banca sul territorio, perché diventi sempre più la Banca di riferimento dell’Altomilanese e del Varesotto. Il cammino che abbiamo intrapreso è già stato segnato da risultati estremamente positivi, ma siamo altresì consapevoli che è ancora molto lungo. Uno dei principali compiti che il Progetto Soci ha intenzione di sviluppare con decisione è quello di coinvolgere sempre di più i Soci del nostro Credito Cooperativo nelle varie iniziative che saranno proposte. Per riuscire nell’intento, sarà migliorato il sistema di informazione. Sul sito internet della nostra Banca (www.bccbanca1897.it) sarà attivato, infatti, uno “spazio riservato” ai nostri Soci, dove saranno contenute informazioni, news e appuntamenti e dove sarà possibile creare dibattiti, discussioni e proporre le proprie osservazioni. Attiveremo, inoltre, un servizio “sms” (i cosiddetti “messaggi” dei telefoni cellulari) che servirà, oltre a informarvi sulle varie manifestazioni, anche per darvi notizie sui nuovi prodotti bancari che saranno immessi sul mercato. Oltre alla tecnologia, anche il metodo con cui andremo a distribuire la beneficenza e le sponsorizzazioni verrà innovato: non dimenticando di sostenere le associazioni che danno un supporto notevole allo sviluppo del territorio, cercheremo di concentrare le nostre energie su manifestazioni ed eventi che diventino tradizionali per la nostra Banca. Un’operazione che abbiamo già intrapreso l’anno scorso e che andremo a implementare nei prossimi anni. Continuerà il processo di rinnovamento del nostro giornale. L’intento è quello di farlo diventare un vero e proprio “magazine” e i risultati ottenuti in questi mesi ci sembrano più che incoraggianti. Infine, andremo a rinnovare le convenzioni con gli esercizi commerciali del territorio, secondo una nuova linea: ne faremo poche ma di qualità, in modo da offrire realmente un servizio di valore e distintivo ai nostri Soci. Il Progetto Soci, come ben sapete, è a disposizione di tutti. Per questo vi voglio ricordare i nostri numeri telefonici: Progetto Soci (0331.560331), Ufficio Relazioni Esterne, Simone Mantovani, (0331.560311) tutte le sere dalle 18 alle 19,30 oppure Franco Coltro (0331.560269) orari di ufficio.
di Alberto Morandi