«Promesso: non lasciamo Samarate». E lo scriviamo per strade e piazze

Il sindaco, Enrico Puricelli: «Siamo molto grati a chi rimane perché può dare effettivamente un servizio e rispondere a quelle esigenze che, per quanto banali come può essere un prelievo bancomat, sono fondamentali. Voi della Bcc siete una banca a portata d’uomo che è vicina alle persone»

C’era proprio la necessità di ribadirlo: la nostra Bcc non lascia Samarate. Perché a Samarate le logiche dei grandi gruppi bancari hanno prevalso. E, a fronte dell’ultima chiusura che ha visto un istituto storico (per quanto passato nel tempo sotto diverse insegne) lasciare il paese, la nostra banca ha voluto riaffermare i propri valori con una campagna marketing che ha interessato le strade e le piazze del paese e ha coinvolto anche i commercianti che hanno esposto nei loro esercizi il messaggio “Scegliamo chi ci resta vicino”. «Ci siamo e continuiamo a essere vicini al territorio. A questo territorio», afferma Roberto Gentilomo, responsabile Area Mercato della nostra Bcc, che nei giorni immediatamente successivi a Pasqua ha voluto incontrare, insieme con il preposto della filiale di Samarate Davide Crespi, il sindaco Enrico Puricelli e il vicesindaco Nicoletta Alampi.

«Samarate è un centro importante, una comunità viva e produttiva, alla quale abbiamo voluto ribadire i nostri valori. Che sono i valori che portiamo avanti da oltre 125 anni e che ci permettono di essere differenti dagli altri istituti. Il nostro modo di fare banca non è uno slogan: è una presenza concreta, vicina, di supporto e di relazione con le persone». Di fatto «siamo consapevoli che appena un bancomat se ne va le prime ad essere preoccupate sono le amministrazioni comunali», aggiunge Gentilomo. Samarate non fa eccezione. «Per una banca che lascia il territorio, sono molte le lamentele che i cittadini sollevano», dice il sindaco di Samarate, Puricelli. «Siamo molto grati a chi rimane perché può dare effettivamente un servizio e rispondere a quelle esigenze che, per quanto banali come può essere un prelievo bancomat, sono fondamentali». In più, «la Bcc è una banca a portata d’uomo. Una “banca del popolo” come spesso la chiamo perché, mettendo la relazione al centro di tutto, sa essere vicina alle persone.

E quando si chiede un appuntamento non ci sono mai problemi ad averlo velocemente», sottolinea. Ma non è solamente questo. Avere una Bcc sul proprio territorio è un valore aggiunto perché accanto ai servizi bancari vi è anche l’approccio sociale che permette di fare crescere e sviluppare progetti importanti. «Lo abbiamo fatto con la camminata “Quattro passi nel blu” che, proprio in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, lo scorso 2 aprile ha proposto un’iniziativa per dare vita a un alloggio per persone con autismo», ricorda Davide Crespi che da inizio anno guida la filiale di Samarate della nostra Bcc. «La centralità della relazione è apprezzata ed è un valore aggiunto. Lo abbiamo visto nel coinvolgimento dei commercianti nella recente campagna marketing “La Bcc non lascia Samarate” e lo continuiamo a vedere nella risposta dei clienti che cercano un punto di confronto e non solamente i servizi tipicamente bancari. Da qui, i canali avviati con l’amministrazione comunale e le associazioni ci permetteranno di testimoniare su progetti concreti cosa significhi veramente essere presenti e non lasciare un territorio».

BCC: BALUARDO CONTRO LA DESERTIFICAZIONE BANCARIA

«Banche, avanza la desertificazione: nel 2022 calano ancora gli sportelli. Per 4 milioni di italiani la filiale è un miraggio». Questo l’allarme lanciato il 7 febbraio scorso da Pier Paolo Merlini, segretario nazionale First Cisl, presentando lo studio del sindacato sui dati aggiornati al 31 dicembre 2022 resi disponibili da Bankitalia e Istat. «Il quadro è preoccupante -scrive il sindacato- e la fuga delle banche dai territori non investe solo i centri di piccole dimensioni: tra i comuni completamente desertificati 9 hanno più di 10mila abitanti, mentre tra quelli con un solo sportello 12 sono al di sopra dei 15mila abitanti. Per molti italiani recarsi in banca sta quindi diventando un lusso».
Nel 2022 le banche hanno chiuso 554 sportelli sul territorio nazionale, un’ulteriore contrazione del 2,6% rispetto al 2021. Aumenta in parallelo il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel comune di residenza: sono oltre 4 milioni, quasi 250mila in più di un anno fa. Numeri destinati a crescere: circa di 6 milioni di italiani, residenti in comuni nei quali è rimasto un solo sportello, rischiano di trovarsi a breve nella stessa condizione. Cala anche il rapporto tra popolazione e numero di sportelli (da 36,5 a 35,5 ogni 100mila abitanti). Confrontando i numeri con quelli di un anno fa emerge inoltre che il fenomeno non avanza in modo omogeneo tra le diverse aree del Paese. Nel 2022 le regioni più colpite sono state Lombardia (-3,6%), Lazio (-3,5%), Toscana (-3,4%), Marche (-3,4%), Friuli Venezia Giulia (-3%). Nel complesso, a livello nazionale, la perdita di sportelli è stata del 2,6%.

Stando alla nostra Lombardia, sono 582mila le persone che risiedono in comuni che non registrano la presenza di alcuna banca, oltre 37mila persone in più rispetto all’anno precedente. E oltre la metà di loro è stata privata dell’accesso agli sportelli bancari tra il 2015 e il 2022. Inoltre, più di un milione e 110mila persone risiedono in comuni che hanno un solo sportello bancario. La situazione non è diversa sul fronte imprese. In questo caso sono 36mila le attività lombarde che hanno sede in comuni che non vedono la presenza di alcuna banca: 2.400 imprese in più nel giro di 12 mesi. E quasi il 60% di loro ha visto abbadonare il suo comune tra il 2015 e il 2022. Inoltre, 76mila imprese hanno la sede in comuni che hanno un solo sportello bancario.
Nel dettaglio, i comuni lombardi con un solo sportello bancario sono il 25% del totale, mentre il 33% dei paesi non ha alcun sportello bancario sul suo territorio. Il fenomeno di desertificazione è avanzato più rapidamente negli ultimi anni: tra il 2015 e il 2022 il 12% dei comuni è rimasto privo di sportelli, mentre nell’ultimo anno sono 20 i comuni che hanno perso l’ultimo sportello.
E a riconoscere il fatto che le Bcc sono un baluardo contro la desertificazione bancaria, come è ben chiaro sul nostro territorio dell’Altomilanese e del Varesotto, è proprio il segretario nazionale First Cisl, Pier Paolo Merlini, che scrive: «Le Banche di credito cooperativo, che si stanno rafforzando in solidità e in presenza, sono la vera alternativa alla desertificazione bancaria in atto nel Paese».

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