Il nonno, classe 1900, era socio della Cassa rurale depositi e prestiti Santa Margherita. Martedì 28 settembre 2010 il percorso di fedeltà e attaccamento della famiglia Scazzosi alla banca è stato coronato con la nomina a presidente del nipote. Roberto, classe 1968, avvocato, è stato scelto all’unanimità dal Cda della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Succede a Lidio Clementi, alla guida della banca dal febbraio 2007, cui è andato il grazie di chi ne ha raccolto il testimone e di tutto il consiglio di amministrazione. Con la nomina di Scazzosi si muove un altro passo decisivo nel processo di ringiovanimento delle cariche all’interno della nostra banca; un cammino cominciato nell’assemblea del maggio 2009, quando, in occasione del rinnovo della cariche, si era tracciata la strada. La road map aveva avuto inizio a fine 2009 con la cooptazione di due consiglieri nel Cda, Cecilia Cardani, imprenditrice di 42 anni, e Graziano Porta, 45 anni, ingegnere. Entrambi poi confermati con l’elezione da parte dei soci, avvenuta nell’assemblea del maggio scorso. Aveva conosciuto una tappa importante nell’aprile 2010, quando lo stesso Scazzosi aveva assunto la presidenza del Comitato esecutivo, organo in cui Mauro Colombo, 42 anni, imprenditore di Villa Cortese, era diventato il suo vice, e in cui aveva fatto il suo ingresso Giuseppe Barni, 49 anni, imprenditore bustese. A settembre la seconda tranche: Scazzosi presidente, Mauro Colombo suo vice nel cda e Giuseppe Barni vice nel comitato esecutivo. «La Bcc ha intrapreso un percorso di ringiovanimento che interessa sia la governance sia la clientela -ha esordito il neo presidente nell’incontro avuto con la stampa il giorno successivo alla sua nomina–-, un ringiovanimento che non posa banalmente sul mero dato anagrafico, ma guarda innanzitutto alle idee».
Il fattore “giovane” che si vuole portare in banca non è uno slogan, ma è un investimento che la banca fa sul suo futuro, come sempre quando si guarda alle nuove generazioni e alle loro potenzialità. «Sono diventato presidente dopo aver lavorato nel Cda dal 2002 -ha ricordato Scazzosi- : un’esperienza così lunga in Bcc mi ha insegnato che stare in questa banca non significa soltanto guardare alle condizioni particolari che applica, ma condividere dei valori ben precisi, gli stessi da sempre, dal lontano 1897. Essere socio significa rappresentare un valore aggiunto». Questa la ratio del progetto finalizzato a portare i figli dei soci storici in banca; certo un ampliamento della base su cui la nostra Bcc lavora, ma anche la diffusione di una consapevolezza: più la banca lavora, più risorse è in grado di far circolare sul territorio. E questo nei tanti ambiti in cui l’azione della Bcc si è spesa negli anni, e i cui effetti sono divenuti sempre più visibili negli ultimi tempi. Ma ringiovanire è anche rinnovare idee, modus operandi e di pensare. Per questo una delle parole più gettonate nella conferenza stampa di mercoledì 29 settembre è stata collegialità; per questo all’incontro con gli operatori dell’informazione non era presente soltanto il neo nominato, ma il Cda tutto. Un segno che è un fatto nuovo e che si tradurrà in altri fatti, dalla condivisione delle scelte al rapporto con il territorio. Certo, perché se il presidente è nuovo, non cambiano i riferimenti di sempre. E per la Bcc l’humus in cui affondano le radici e dove maturano i frutti quello è: il territorio. Alto Milanese e Varesotto come palcoscenico dove chiamare a raccolta altri attori economici, sociali, culturali per fare sistema nei fatti e non a colpi di slogan. E a rappresentare la Bcc, sul territorio, ci saranno tutti i componenti il Cda, perché se quattro occhi vedono meglio di due, figuriamoci ventiquattro. E ognuno dei consiglieri, nelle tante manifestazioni che la nostra Bcc organizza o sostiene, potrà fungere da sonda degli umori, delle potenzialità, delle questioni aperte in quella fetta di Lombardia votata all’impresa e con la vocazione di reinventarsi perennemente che sono Alto Milanese e Varesotto, i comuni tra Parabiago, città della scarpa, e il confine con il Canton Ticino. Un territorio, quindi ancora più presidiato di quanto già lo sia dalla Bcc, un territorio che è il primo interlocutore, perché l’economia con cui la Bcc ha a che fare è quella reale, famiglie e aziende, e non quella campata nelle astrazioni finanziarie. Quindi un altro punto fermo nella scelta della rotta: «Totale continuità in tutti i progetti in itinere -assicura Scazzosi- e questo sulla scorta di un documento forte, il piano strategico che abbiamo approvato in consiglio pochi mesi fa. Che significa declinare nel quotidiano la grande attenzione al territorio, il sostegno alle aziende e agli imprenditori, le soluzioni studiate e calibrate per le esigenze delle famiglie, ossia i capisaldi di un’attività e di un ruolo che la nostra Bcc svolge da più di un secolo». E lo ha svolto in tutte le condizioni, con il bello e il cattivo tempo.
La Cassa rurale nacque per rispondere agli effetti della crisi agraria che aveva colpito i contadini negli ultimi anni dell’800, ha accompagnato la rinascita e lo sviluppo del secondo dopoguerra, dando carburante alle idee degli imprenditori in pectore e sostenendo le ambizioni delle famiglie di avere una casa propria. La Bcc non ha derogato a questo ruolo nemmeno negli ultimi anni tormentati, quando ottenere credito poteva essere veramente una questione di sopravvivenza per le aziende. Se gli amici si vedono nel momento del bisogno, i due ultimi anni terribili sono stati anche un test per le banche e la loro condotta. E qui carta canta: la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate non ha chiuso i rubinetti. La nostra banca è differente, perché gli impieghi, quando gli altri non si facevano trovare, sono saliti. Qui è il segreto nel fare banca e questo ha ribadito il neo presidente: «è necessario trovare il delicato equilibrio tra l’erogazione del credito e l’assunzione di rischi». Che è poi la linea seguita dalla nostra banca: credito a chi ha idee imprenditoriali e realistiche possibilità di farcela, perché vendere denaro è per definizione un rischio; e di una sofferenza chi risponde ai soci? Temi, questi legati alla crisi, che si sono toccati in conferenza stampa e su cui la Bcc è attrezzata avendo giocato d’anticipo. «Nei confronti delle famiglie abbiamo fatto una preventiva opera anticrisi -spiega Scazzosi-: quando si accende un mutuo noi personalizziamo i consigli, scoraggiamo dall’assumere rate mensili troppo onerose, puntiamo a un ragionevole equilibrio con la retribuzione. Grazie a questa condotta non abbiamo intasato i tribunali con procedure immobiliari nei confronti dei privati. E questo perché in Bcc consideriamo i clienti persone e non pratiche, quindi soggetti coi quali parlare e da conoscere e capire». Diverso è il discorso riferito alle aziende, impegnate su un fronte, quello del mercato sempre più globalizzato, e per definizione ad alto contenuto di rischio. «Ma anche con le imprese la sana e prudente gestione, sempre stella polare della nostra azione di banca, e tanto più in momenti delicati come quelli che stiamo attraversando, ci ha fatto da guida -precisa il presidente-. Con le aziende ci siamo interfacciati ponendo la massima attenzione al credito; per noi esiste il vincolo della conoscenza e presidiare il territorio da oltre un secolo rappresenta un vantaggio sicuro». Per la struttura è stato il direttore generale Luca Barni a formulare gli auguri di buon lavoro: «questa nomina è un’iniezione di serenità, oltre che la garanzia di continuità aziendale -ha dichiarato-, quindi proseguiamo il nostro impegno per quegli obiettivi che adesso perseguiremo con ancora maggior forza». Il Cda, che ora, a seguito dell’uscita di Lidio Clementi, presenta un consigliere in meno vedrà prossimamente la cooptazione del tredicesimo componente, la cui elezione avverrà, come da statuto, alla prima assemblea dei soci, prevista per maggio 2011.
PER APPROFONDIRE
Sponsorizzazioni: il cerimoniale
Altra novità in Bcc è, con questo autunno, il cerimoniale. Dopo i mesi di rodaggio a seguito della sua approvazione, con il budget 2011 che sarà approvato fra ottobre e novembre, le associazioni e tutte realtà che organizzano iniziative ed eventi sul territorio dovranno attenersi a un protocollo univocamente definito. Comunicare, quindi, perché la Bcc possa conoscere meglio le proposte che il territorio avanza. La necessità, concretizzatasi oltre un anno fa, di definire regole precise e chiare per le associazioni che intendono richiedere il contributo della banca si è presentata proprio per la peculiarità della nostra banca, che riversa su Alto Milanese e Varesotto parte del proprio utile in iniziative di solidarietà, sociali e culturali. Il nuovo cerimoniale della Bcc, pubblicato sul sito della nostra banca, www.bccbanca1897. it cliccando su “richiesta contributi”, codifica in un regolamento di 11 articoli, i criteri e le modalità per la concessione di patrocinio, partecipazione a comitati d’onore e compartecipazione a iniziative. Una vera e propria carta dei diritti e doveri di chi chiede un contributo, per tutelare l’immagine della nostra banca anche nelle iniziative esterne, basandosi sempre su criteri di trasparenza. Per presentare domanda è stato istituito un preciso iter: le domande, sottoscritte dal legale rappresentante o dal soggetto richiedente, devono illustrare, nei tempi e nei modi, l’iniziativa e devono pervenire alla Bcc con congruo anticipo rispetto alla data di svolgimento, fatta eccezione per eventi non programmabili o legati a situazioni imprevedibili e straordinarie. Anche l’utilizzo del logo della Bcc sul materiale promozionale dell’evento deve sottostare a regole precise, ed è necessario ottenere il “visto si stampi” della banca. Aspetto importante la modalità di erogazione del contributo, che avviene a manifestazione conclusa, a seguito della presentazione da parte del promotore di un rendiconto contenente gli esiti dell’iniziativa. Soltanto in casi particolari potrà essere anticipato il 50% del contributo assegnato. La concessione del patrocinio, infine, per le manifestazioni “periodiche” non potrà considerarsi tacitamente rinnovata, ma dovrà essere ripresentata ad ogni ricorrenza.