Un risultato improntato alla prudenza: così la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha girato la boa del primo semestre 2012. La situazione tra gennaio e giugno è quella di un istituto con buone performance nella sua attività caratteristica, ma che paga, nel conto economico, gli effetti della crisi. L’utile di 120mila euro registrato nella prima metà dell’anno è, in questo senso, il risultato della sana e prudente gestione che la Bcc ha scelto come criterio guida di lungo termine. Un risultato figlio di una scelta precisa: mettere a disposizione la redditività per coprire le perdite sui crediti causate dai clienti impresa. La semestrale, approvata dal CdA della Banca nella seduta dell’11 settembre, è specchio fedele delle difficoltà in cui continua a dibattersi l’economia nel 2012 e delle contromosse per contrastarle messe in campo da una banca locale come la Bcc. Essere banca tradizionale ha significato, in primo luogo, soffrire la distonia fra una raccolta a tassi che scontano il rischio del nostro Paese e gli impieghi erogati a tassi europei. Ma anche se la Bcc si è trovata a operare con un euribor dimezzato (da una media di 1,22 a gennaio allo 0,66 medio registrato a giugno), la redditività complessiva le ha permesso di scalare la classifica delle Bcc lombarde piazzandosi tra le prime. Al 30 giugno il margine di intermediazione, ossia la somma di margine di interesse e attività da commissioni, ha segnato un incremento dell’11%. Componente importante di questo risultato sono le commissioni nette da servizi, a conferma del grande lavoro svolto dalla direzione e dalla struttura sui servizi che la banca deve offrire alla clientela. Passando alla raccolta, se restano allineati i dati della diretta rispetto al giugno 2011, da sottolineare la performance positiva nei confronti dei valori del dicembre 2011, che vale un incremento del 5,1% e che fotografa le traversie economiche conosciute dal sistema economico nazionale nella seconda parte dell’anno scorso, segnata dall’acuirsi del problema spread, ossia del confronto fra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi. Per quanto riguarda la raccolta indiretta da sottolineare il progresso del gestito, frutto della decisione strategica di orientare la clientela spostandola dall’amministrato e, nel contempo, dimostrazione di fiducia nell’istituto da parte della clientela stessa; fattore, questo, di non poco conto, in momenti di scarse certezze. Alla voce impieghi, da evidenziare un calo nella domanda rispetto alla chiusura del 2011 dovuto ai finanziamenti a breve termine collegati alla crisi e alla diminuzione dei fatturati delle aziende. È un capitolo, questo, dove sono in gioco fattori esogeni, essenzialmente le dinamiche della crisi, sui quali poco o nulla può fare la banca. È da registrare, infatti, seppure in maniera meno marcata rispetto al passato e in termini più contenuti nei confronti del resto del sistema bancario, un aumento dei crediti la cui riscossione risulta incerta e che dimostra come dalla crisi il sistema delle aziende non sia affatto uscito. Se resta alto il dato del rapporto fra sofferenze lorde e totale attivo, questo ha comunque rallentato la crescita. «Nel prossimo biennio la rete commerciale dovrà focalizzarsi nella gestione complessiva del cliente più che sulla crescita tout court –afferma il direttore generale della Bcc Luca Barni–; dobbiamo proseguire in un processo di gestione della liquidità che indica buone performance e che è in linea con quanto va dicendo il Governatore di Banca d’Italia. Visco si è soffermato in più occasioni sulla necessità di mantenere un rapporto equilibrato fra raccolta e impieghi: la Bcc, nel primo semestre di quest’anno, pur non facendo mancare il credito alle imprese, è attenta, nella sua operatività, a mantenere un buon livello di sicurezza fra le due grandezze. Le spezzate riprodotte in questa pagina mostrano come sia tornata ad aprirsi la forbice tra raccolta e impieghi dopo che, nella parte conclusiva del 2011 la seconda voce aveva sopravanzato la prima. Sotto controllo i costi operativi, che restano allineati al giugno 2011. Positivi i risultati dell’attività di consulenza, che premiano il lavoro svolto e la scelta strategica di investire in attenzione al cliente. Fondamentale in questo cambio di mentalità e di cultura l’utilizzo del Crm, -sottolinea Barni-, alla base della riuscita di diverse campagne commerciali e del buon andamento reddituale della Bcc».