Un “utile”… davvero utile

L'editoriale del direttore della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno si predispongono le attività per la redazione del bilancio. E se il compito è facilitato dalla buona abitudine delle aziende di redigere bilanci trimestrali e mensili -in tal senso la nostra Bcc non fa difetto-, il lavoro è pur sempre impegnativo e ogni singola partita deve essere analizzata a fondo. Una delle voci a cui i più pongono grande attenzione nel bilancio è il cosidetto “utile d’esercizio”. In effetti, se per l’impresa la redditività è un fattore primario, nelle Bcc essa è ancora più importante perché è il mezzo principale, direi quasi esclusivo, per incrementare il patrimonio e garantire solidità e continuità allo sviluppo aziendale. Ma la consapevolezza che l’utile di esercizio è nell’occhio del mirino degli osservatori non deve indurci ad una politica di apparenza e di breve periodo. È infatti necessario creare le condizioni perché l’utile si mantenga stabile nel tempo ma avendo chiaro che l’utile non è, di per sé, la sola misura dell’efficacia, dell’efficienza e del valore di un’azienda. Per noi, l’efficienza e l’efficacia si misurano anche e soprattutto nella capacità di rispondere alle esigenze dei clienti e nell’attenzione a creare valore complessivo per il territorio e le comunità sociali di appartenenza. Ecco, allora, che leggiamo la duplice utilità strumentale del nostro utile, inteso non come un fine assoluto ma come un valore per tutti: da un lato, sostenere gli investimenti per la crescita sociale ed economica del territorio; dall’altro, puntare al rafforzamento del patrimonio -mediante l’attribuzione a riserva di buona parte dell’utile d’esercizio- perché questo è funzionale alla nostra mission, ovvero la funzione sociale che da oltre 107 anni svolgiamo.

di Gianni Macchi

Impegno: parola di serietà

morandiÈ stato un anno intenso, ricco, appassionante, ma al contempo impegnativo. Un anno si chiude e dopo tante iniziative, progetti, l’obiettivo rimane lo stesso: fare di più, migliorarsi. Questo è lo spirito che spinge il Progetto Soci ad impegnarsi e a dare il meglio di sé. Impegno significa dedicare il proprio tempo, la propria passione e le proprie capacità per una causa, cioè valorizzare la nostra BCC, renderla artefice principale del nostro territorio nel campo sociale e culturale. Impegno è stata la parola che ha mosso le corde di questo 2004 del Progetto Soci, ma soprattutto deve essere lo spirito con cui ci apprestiamo ad iniziare il nuovo anno, con la consapevolezza che stiamo camminando nella direzione giusta, a che ancora tanto si può fare, o meglio si deve fare. Crediamo di essere riusciti a fare qualcosa di buono in quest’anno che sta per concludersi, e vi voglio ricordare alcune iniziative da noi proposte e poi avallate dal CdA del nostro Credito Cooperativo: abbiamo rinnovato il contratto di sponsorizzazione con la “Teresa”, abbiamo continuato gli “Aperitivi in concerto” organizzati dal comune di Legnano, inoltre abbiamo collaborato alla stampa di due importanti libri collegati alla storia locale: “Busto Garolfo nel Settecento”, edito dal Comune, e “Luce sul novecento”, stampato per festeggiare i 90 anni del giornale Luce. Inoltre abbiamo partecipato al restauro della pala dell’Assunzione della chiesa di San Giorgio su Legnano, abbiamo sponsorizzato varie società sportive, dato contributi ad associazioni culturali, sociali, alle parrocchie, alle scuole, organizzato manifestazioni per i soci nella sala Don Besana. Colgo l’occasione per ringraziare gli altri due componenti del Direttivo del Progetto Soci, i consiglieri Roberto Scazzosi ed Enzo Papa per il tempo e l’impegno che hanno dedicato, e l’Associazione Ccr, nella persona del presidente Angelo Raimondi, per l’aiuto profuso. Vi auguro un Buon Natale ed un felice Anno Nuovo.

di Alberto Morandi

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