Ero quasi tentato di cominciare con un “Caro socio” questo mio editoriale, anche se non è ortodosso scrivere in forma di lettera il pezzo in apertura di giornale. Al di là della formula, però, è la sostanza che mi preme e che voglio comunicare. Mai come in questo editoriale il riferimento alla compagine sociale della nostra Bcc è forte, e forte deve essere. L’appuntamento che ci attende, l’assemblea del 29 maggio, è, per definizione, il momento più importante della nostra vita di banca di Credito Cooperativo. Un momento che ci rende differenti, perché diventa concreto, in questa occasione, il concetto di partecipazione, strettamente collegato alla collegialità cui mi sono richiamato nel momento delle mia nomina a presidente della Bcc. La partecipazione, quella vera, passa proprio dall’apertura verso i soci, dal dialogo con la compagine che rappresenta la forza e il patrimonio più importante della nostra banca. Io ho inteso impostare il mio ruolo su due binari. Innanzitutto amministrare correttamente e con razionalità, secondo quella sana e prudente gestione che sempre deve caratterizzarci. In secondo luogo facendo leva su una comunicazione continua; comunicare la nostra banca, certo, ma informare anche considerando il resto del mondo del Credito Cooperativo. E questo per un motivo semplicissimo: è il nostro mondo e non si può correttamente considerare la nostra Bcc, il suo operato e il suo andamento senza collocarlo nella sua naturale cornice, nel sistema di banche che condividono i nostri valori e che lavorano richiamandosi agli stessi principi. Anche per questo, accan – to alla Voce, abbiamo varato la newsletter, un ulteriore canale informativo per parlare di Bcc attraverso temi di attualità economica. Quella che ci attende è un’assemblea particolare, perché includerà una parte straordinaria in cui recepiremo le modifiche degli articoli della Statuto sociale formulati da Federcasse. Il nostro movimento è fra i primi ad adeguarsi alle normative europee; un altro segnale della nostra apertura e della necessità che riconosciamo all’esigenza di operare al meglio ed entro le regole. Poi, va da sé, assemblea, per tutti, significa bilancio. E il bilancio, dopo la crisi che si è abbattuta sull’economia mondiale, è tema delicato. Per una banca commerciale come è la nostra Bcc, partner degli attori dell’economia reale, la crisi ha come termometro fedele la voce sofferenze. Proprio su questo ho ritenuto di spendere qualche parola sull’ultima newsletter, perché, oltre alla conoscenza di dati certi, ogni fenomeno deve essere storicizzato per essere veramente compreso, quindi valutato con l’indispensabile serenità. Il momento in cui le sofferenze hanno segnato il massimo è alle spalle, ed è stato il 1999. Questo è un dato certo. E dai fatti, e solo da quelli, noi partiamo per discutere e fare le nostre scelte. Insieme.
Uniti supereremo gli ostacoli
L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione
