Welfare, territorio, giovani: direttrici del nostro futuro

Il presidente Roberto Scazzosi

Largo spazio in questo numero della Voce lo dedichiamo all’assemblea dei soci dello scorso 28 aprile: un appuntamento importante, per quantità di partecipazione della base sociale, per i numeri di bilancio, conto economico e indici di solidità che abbiamo approvato, per i tanti interventi che ci hanno permesso di toccare con mano il valore che generiamo per il territorio con la nostra attività e con le reti che tessiamo con associazioni di categoria, imprese, associazioni e istituzioni e, non certo ultimo, per le direttrici di marcia che abbiamo condiviso e che si possono riassumere in tre capisaldi: welfare, territorio, giovani.
Perché se dal punto di vista dell’impegno tipico della banca l’obiettivo è di consolidare il conto economico in modo che, come è stato nel 2023, esprima redditività e solidità a prescindere dal margine di interesse derivante dall’andamento della curva dei tassi, per quanto riguarda l’impegno sociale della nostra Bcc quelle sono le tre parole d’ordine.
Welfare, innanzi tutto, perché è forte la volontà di dare maggior corpo alla nostra mutua di comunità, Ccr Insieme Ets, di cui siamo soci fondatori e sostenitori e il cui ruolo è determinante per sostenere le esigenze espresse dalle nostre persone, specie in un momento in cui il servizio sanitario nazionale mostra degli oggettivi limiti, come ci siamo detti anche in assemblea. E in questo percorso non siamo soli, perché la nostra mutua trova ancora maggiore forza nel complessivo progetto della nostra Federazione lombarda, che si pone l’obiettivo di realizzare un sistema di welfare regionale rivolto alle famiglie socie o clienti, anche al fine di intensificare i legami tra le banche e le comunità locali di riferimento, sviluppando una rete di servizi e iniziative “trasversali” di interesse in tutte le fasi della loro vita.
L’impegno forte per il territorio è stato confermato nella scelta di destinare per quest’anno alle attività di solidarietà, sostegno e beneficenza due milioni di euro dell’utile netto: una cifra maggiore più di quattro volte rispetto a quella dello scorso anno e che senza dubbio rappresenta il più significativo impegno di tutta la storia della nostra banca.
Infine i giovani, che sono il nostro futuro e a cui spetta traghettare il nostro Paese verso un modello di sviluppo economico sostenibile e inclusivo. E sul territorio non c’è miglior banca che la nostra Bcc per farlo. Così, con l’obiettivo di ampliare e rinnovare la nostra base sociale, tutti assieme abbiamo deciso di non chiedere il versamento del sovrapprezzo dell’azione ai nuovi soci con meno di 35 anni. È vero che la quota sociale non è una spesa ma un deposito, ma chiedere oggi, soprattutto ai più giovani, di investire cifre importanti rischia di essere una barriera all’ingresso. Perciò per diventare soci della nostra Bcc, gli under 35 dovranno solo sottoscrivere il valore nominale della quota, che è fissato a 25,82 euro. Vogliamo puntare sui giovani non solo per ovvie ragioni anagrafiche che si deve porre qualunque azienda, ma soprattutto perché sono convinto che i valori del credito cooperativo, solidarietà, mutuo soccorso e cooperazione, oltre ad essere attualissimi, sono quelli davvero in grado di dare una risposta di speranza per il futuro.

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